Amore, società e indifferenza al web: nel 2014 Franco Battiato ci disse il suo punto di vista, intervistato da Marta Volterra.

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Nel 2014 abbiamo avuto il grandissimo onore di intervistare Franco Battiato al RIFF – Rome Independent Film Festival. Il Maestro – che si è spento oggi a 76 anni nella sua casa di Milo – presentava all’epoca Temporary Road. (una) Vita di Franco Battiato, documentario diretto da Giuseppe Pollicelli e Mario Tani. A incontrarlo fu la nostra Marta Volterra e fu un’occasione preziosissima per parlare di amore e speranza.

Per una volta, infatti, Franco Battiato si è ritrovato ad essere protagonista del racconto più che narratore. Un evento di fronte al quale il Maestro fece spallucce («Ho parlato un po’ di me, tutto qua» disse ai nostri microfoni). Musica, cinema, ma anche televisione. Nel 2014, l’unico settore che al Maestro proprio non importava era il web.

«Non ho frequentato mai il web, anche so che ho molti seguaci. Non mi piace però comunicare con le reti» ci disse.

E poi la politica e la socialità, intrise di esperienza e di dettami netti («Non è possibile – ci disse – stare con gente che non è del tuo stesso stato»).

«Ho speranza in me e in quelli che stanno facendo un lavoro evolutivo, solo loro si stanno salvando» commentò ai nostri microfoni.

E l’amore, tanto cantato nei brani della sua discografia?

«In generale parlare d’amore è difficile. E poi in qualche modo devi pensare all’arte più che raccontare. – ci rispose – Chi se ne frega se ti sei innamorato, devi chiudere un occhio sulla testimonianza».

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