Elisabetta Canalis torna in tv alla conduzione di ‘Vite da Copertina’. Qui ci parla di tv e della raccolta fondi per la ‘sua’ Sardegna.
La sesta stagione di Vite da Copertina – in prima tv su TV8 dal 1° settembre – ha una padrona di casa d’eccezione, perché sarà Elisabetta Canalis a tenere in mano le redini del salotto televisivo. Un ritorno quello di Elisabetta sul piccolo schermo – dopo anni di assenza – che, per la prima volta, la pone al centro di un programma.
«C’è stato qualche contatto tramite amici in comune che gravitano nel mondo della televisione. – ci racconta Elisabetta – Mi è stato chiesto se avessi chiuso con la televisione, ma io non ho mai detto che ho chiuso. Anzi, mi sarebbe piaciuto partecipare a progetti carini. Sky si è fatta avanti. Abbiamo fatto un po’ di chiacchierate in generale, anche su progetti diversi da questo. E poi mi hanno proposto Vite da Copertina un mese prima di iniziare. Ho fatto i salti di gioia».
L’appuntamento è dal lunedì al venerdì, alle ore 17.30. In ogni puntata, Elisabetta Canalis racconta un fenomeno televisivo di costume o la vita di personaggi famosi in grado di lasciare il segno nel mondo dello spettacolo, del cinema e della cultura. Nella prima puntata – in compagnia di Santo Pirrotta («È un buono» commenta la Canalis) – si parlerà delle mete delle vacanze dei vip.
«La prima puntata è piaciuta a mia mamma. – scherza Eli – Di solito ha sempre qualcosa da ridire. Stavolta mi ha detto che devo smetterla di parlare sopra le persone».
Il salotto di Vite da Copertina di Elisabetta Canalis – del resto – parla di costume, ma lo fa in modo estremamente sobrio e spontaneo.
«Non faccio quello che non vorrei fosse fatto a me stessa. – ci spiega Elisabetta – Sono sicura che non farò arrabbiare nessuno. Ad esempio, tutti pensano di sapere tutto di Raffaella Carrà. Invece io ho imparato tante cose su di lei leggendo i copioni degli autori. Quello di Vite da Copertina è un gossip a favore del personaggio. Non è un gossip sconveniente».
Elisabetta Canalis, l’amore per la Sardegna e la raccolta fondi di Fondazione Dinamo
All’interno del programma, Elisabetta fa anche tesoro della sua attuale permanenza negli Stati Uniti rivelando spesso le opinioni delle celebrities americane sulla nostra Italia.
«Come noi abbiamo il sogno americano, loro hanno il sogno italiano» ci dice.
La Sardegna, tuttavia, resta per la Canalis una priorità. E ci parla a lungo degli incendi che hanno devastato la sua terra («È una tragedia che mi ha riguardato da vicino – racconta – perché ha coinvolto anche i vigneti della mia famiglia») e della raccolta fondi della Fondazione Dinamo e di Dinamo Banco di Sardegna.
«Ha una marcia in più rispetto alle altre. – ci spiega Elisabetta – La raccolta fondi è importante perché ci sono persone che hanno esigenze immediate. I fondi servono, ma serve di più secondo me fornire tassi di interesse per dei prestiti. Con questa raccolta sono stati messi a disposizione di aziende e privati milioni e milioni di euro. L’ho detto a mio marito e ha risposto che è pazzesco. Un aiuto serve nell’immediato, ma va data anche la dignità del lavoro».
E infine, chiediamo a Elisabetta – tra tanti fenomeni di costume – quale sia stato per lei il programma italiano più iconico.
«Il gioco delle coppie! – ci risponde – Sono cresciuta con quel tipo di intrattenimento. Penso anche a Drive In. Ovviamente ho avuto la fortuna di lavorare con Ezio e gli altri comici. Praticamente ho lavorato con tutti tranne che con Gianfranco D’Angelo che purtroppo non ho mai incontrato».