Donatella Rettore e Tancredi si incontrano nel brano ‘Faccio da me’. La nostra intervista all’inedito duo.
Si intitola Faccio da me il singolo che vede Tancredi e Donatella Rettore insieme, in un brano dal sapore indubbiamente estivo. Attenzione, però, a chiamarlo tormentone. «Basta parlare di tormentoni. – ci ferma subito infatti la Rettore – La musica non è tormento. Forse solo certa musica…».
Il brano è prodotto da Luca Chiaravalli e Giordano Colombo ed è un inno all’emancipazione, alla libertà di vivere la sessualità come meglio si crede senza tabù.
«Il primo a chiedermi di collaborare è stato Tiziano Ferro nel 2004. – ricorda Donatella – Voleva fare Lamette. Facevo il Gay Pride a Roma con Vladimir Luxuria e lui mi aveva chiesto se poteva venire. Poi non è andata in porto. Ma da lì devo dire che la Generazione Z ha coverizzato a manetta il mio repertorio».
Tancredi, in effetti, già per Wallapop aveva realizzato una cover (riuscitissima) di Splendido Splendente. Collaborare con la Rettore è dunque, per il giovanissimo artista, quasi un sogno che si realizza.
«Sono molto felice che sia tornata la dance mescolata al pop nel mondo. – ci dice – Sono fan di questo genere ed è bello che ci sia tutta questa sperimentazione. Quando è arrivata la proposta di fare insieme la canzone, ero veramente incredulo e felicissimo. Per me la canzone ha un tiro incredibile perché non ha quel sentore estivo, ma è perfetta da accostare alla situazione. Il ritornello ha variazioni difficili. Secondo me Donatella influenza molto la nuova generazione perché i suoi testi sono molto particolari. Ora è un momento di sovrapproduzione e bisogna cercare di non essere scontati. Se no si finisce nel dimenticatoio. La Rettore è unica».
Donatella Rettore, Tancredi e «la musica che unisce»
«Mi aspetto che questa nostra canzone la facciano anche nelle sale di liscio. – ci dice Donatella – Si può fare, è una canzone popolare che ha una melodia dentro assolutamente italiana. Chiaravalli poi ha un certo orecchio, ci ha prodotto e corretto».
Del resto, ricordando le parole di Red Canzian, la Rettore sottolinea quando la musica unisca. «E poi la Generazione Z non è competitiva. Mica come noi che ci perdevamo nelle rivalità». «Siamo stati fermi due anni – aggiunge Tancredi – forse è per questo che chi ci importa poco delle rivalità».
Ma cosa ha imparato Tancredi da Donatella e viceversa?
«Voglio fare pezzi con la struttura di quelli di Donatella perché sono pazzi», risponde Tancredi. «Io? Voglio imparare a rappare come lui» conclude Donatella.