Disponibile in digitale dal 13 gennaio, ‘Cara Milano’ è la nuova versione del brano con cui Marco Massa ha vinto il Premio Sergio Endrigo. La nostra intervista.
Vincitore del Premio Sergio Endrigo nel 2011, Marco Massa pubblica il brano Cara Milano in una nuova versione riarrangiata dal Maestro Marco Grasso. Cantautore meneghino classe 1963, l’artista racconta una Milano ormai dimenticata, mettendo al centro quell’umanità che il progresso ha messo all’angolo nel nome della tecnologia e della velocità che si diventa (rin)corsa.
“Sono nato a Porta Romana dove tuttora vivo, che considero un po’ il mio grembo sonoro”, ci racconta Marco Massa. “Sono cresciuto con i suoni di questo quartiere, che nel tempo sono cambiati come la gente e le sue storie. Penso che Milano abbia perso la sua identità: la solidarietà che c’era, la dignità, le avanguardie artistiche che si respiravano ovunque un tempo e si scoprivano un po’ alla volta. Ora è sfacciata, come se volesse solo apparire ed è sempre più difficile trovare un momento di intimismo”.
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Parlando specificatamente del brano, Marco Massa spiega le ragioni della nuova veste con cui ha deciso di pubblicare Cara Milano. “Questa canzone vinse il premio Sergio Endrigo nel 2011 e mi accompagna sempre nei miei concerti. Ma in questi ultimi anni ho voluto ripensarla con un nuovo mondo sonoro perché Milano è in continua trasformazione. Come ho detto, è cambiato il suo suono e questa rivisitazione è anche frutto delle mie ricerche e dell’ascolto di nuove atmosfere musicali”.
Suoni crepuscolari e mood sperimentale che arrivano direttamente dal Nord Europa che ispirano anche altri brani, attesi per i prossimi mesi prosegue Massa. “Ho selezionato una decina di canzoni, alcune nuove altre riarrangiate armonicamente soprattutto a livello sonoro grazie alla collaborazione del maestro Marco Grasso. E le ho adattate a queste nuove atmosfere rarefatte. Per quanto mi riguarda, è un buon momento a livello artistico e lavorativo. Sto riprendendo finalmente a suonare in pubblico e questa è una buona cosa”.
Foto da Ufficio Stampa P&D