(Adnkronos) – “Un miracolato”, passato dall’anonimato di una vita da operaio al successo, grazie soprattutto alle apparizioni in televisione accanto a Maurizio Costanzo che di fatto lo ha lanciato nel mondo dello spettacolo. E’ la parabola compiuta dal comico ligure Dario Vergassola, una delle tante scoperte di Maurizio Costanzo, morto oggi a Roma all’età di 84 anni. Ospite assiduo dal 1997 del Maurizio Costanzo Show, Vergassola all’Adnkronos afferma: “Maurizio Costanzo ha rappresentato per me la spinta grossa per la mia carriera. Dicevo anche a lui questa battuta che lo faceva divertire: ‘io sto a Costanzo come Brosio a Medjugorje, sono stato miracolato da Costanzo, insieme a tanti altri’. Avevo già cominciato a fare qualcosa a ‘Zelig’ ma il giorno prima di andare in trasmissione da Costanzo facevo l’operaio e la mattina successiva, dirigendomi verso la stazione di Roma, tutti mi salutavano. Una cosa da Truman Show. Mi riconoscevano in taxi, sul treno. E’ stata una cosa quasi unica”.  

“Ho un buon ricordo di Maurizio Costanzo – ricorda ancora Vergassola – è sempre stato molto gentile, soprattutto sveglio. Aveva una velocità di battuta da bar: capiva le cose che facevo io che erano abbastanza improvvisate. Ci divertivamo guardandoci negli occhi, c’era una bella intesa su chi dovevamo mettere in mezzo, per me era un bell’appoggio. Tutte le volte che gli chiedevano di scrivere qualcosa sulle persone che aveva lanciato si ricordava sempre di me”, conclude Vergassola.  

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