Nel seicentesco Palazzo Donà dalle Rose di Venezia, dal 18 aprile al 28 luglio 2024, 10 opere video, 10 dipinti, una scultura olografica, un’opera in VR, sculture in ceramica e una nuova opera monumentale
10 opere video, 10 dipinti, sculture in ceramica insieme a un’opera in VR, una scultura olografica e una nuova opera monumentale ispirata alla Zattera della Medusa di Gericault: dal 18 aprile al 28 luglio 2024, Federico Solmi porta in Italia, al Palazzo Donà dalle Rose di Venezia, la mostra “Solmi – Ship of Fools” curata da Dorothy Kosinski e co-curata da Renato Miracco. La mostra è realizzata in partnership con Var Digital Art by Var Group, con il contributo della Thoma Foundation (Chicago – Santa Fe) e il supporto della Phillips Collection di Washington DC.
Pioniere della media Art, tra i primi a esplorare il confine tra fisico e digitale, Solmi torna dopo vent’anni in Italia, nel suo paese natale e in concomitanza alla LX Biennale d’Arte di Venezia, con una grande mostra personale che per 3 mesi, tra le mura del seicentesco palazzo veneziano affacciato sulle Fondamente Nove della laguna, renderà omaggio alla sua arte dissacrante e sovversiva, in un’originale immersione e interazione fra analogico e digitale, fondendo black humor, critica sociale, denuncia e senso del grottesco con le nuove tecnologie.
“La mostra Solmi – Ship of Fools è più di un tradizionale assemblaggio di singole opere d’arte, ma l’artista le coreografa all’interno di un ambiente onnicomprensivo” spiega la curatrice Dorothy Kosinski, “utilizzando e sfidando l’ambiente storico del palazzo che la ospita. La mostra è un’opera d’arte totale, modellata dalla visione dell’artista utilizzando la tecnologia più innovativa disponibile per creare un’esperienza coinvolgente con musiche firmate dal pluripremiato Grammy Awards sound designer Marc Urselli e una proiezione olografica che apre nuovi orizzonti”.
Solmi: Ship of Fools, un’allegoria della società attuale
A dare il titolo alla mostra è “Ship of Fools”, un’allegoria della società attuale che, con riferimenti alla Repubblica di Platone, in cui un capitano è circondato da membri dell’equipaggio insubordinati, e a un libro del 1494 di Sebastian Brant intitolato Ship of Fools, pubblicato a Basilea e illustrato con 114 xilografie, prende ispirazione dal famoso dipinto di Gericault “La zattera di Medusa”. In “stile Solmi”, l’opera ritrae su un’imbarcazione alla deriva personaggi storici e contemporanei come Elon Musk, Kim Kardashian, Papa Benedetto XVI, Napoleone, Oprah Winfrey, Cristoforo Colombo, l’Imperatrice Teodora, George Washington e Mark Zuckerberg.
Quello di Federico Solmi in Italia con la personale “Solmi – Ship of Fools” è un ritorno di eccellenza che riporta in patria uno sperimentatore di linguaggi in grado di esaminare, attraverso la sua arte, impulsi e desideri umani inconsci, mostrandone la fallacia; un ritorno per conoscere da vicino un artista italiano che – dal 1999 negli USA e insignito della nomina di visiting professor presso la celeberrima Yale University – è stato protagonista di alcune delle biennali d’arte più autorevoli del mondo, tra Stati Uniti, Europa e Cina.
Con i suoi colori vivaci, l’estetica espressiva e la sua visione satirica e distopica della società, Federico Solmi è stato, inoltre, protagonista con le sue opere nel cuore di New York, quando a Times Square nel luglio 2019, ogni notte tutti i billboard di uno dei luoghi più conosciuti e iconici d’America hanno proiettato le sue opere vertiginose lì dove di solito girano le pubblicità dei grandi marchi globali. Una consacrazione per l’artista che, già nel 2009, veniva premiato dalla Fondazione Guggenheim di New York con la John Simon Guggenheim Memorial Fellowship nella categoria Video & Audio.
Kosinski: “Quello di Solmi un umorismo allegro e beffardo”
“Il lavoro di Solmi” spiega ancora la curatrice Dorothy Kosinski “sfugge al peso dell’allegoria morale attraverso un umorismo allegro e beffardo coinvolgendoci con ammiccamenti cospiratori e sguardi di traverso”. “Capitalismo, consumismo, cultura della celebrità, avidità, corruzione, oppressione sistematica e demagogia sono solo alcuni dei suoi temi” afferma Larry Ossei-Mensah.
“La mostra” spiega il co-curatore Miracco “è il punto di arrivo della ricerca di un Rabbioso videologo che aiuta la Società a guardarsi allo specchio; un audace Muralista del XXI Secolo, un nuovo Rabelais che sfrutta l’esperienza grottesca del cinema felliniano per fornirci una nuova chiave di lettura della realtà contemporanea”.
“Solmi – Ship of Fools” è accompagnata da un catalogo edito da Gangemi Editore in lingua inglese con una completa storiografia dei suoi lavori. Il progetto è guidato dalle intuizioni curatoriali degli storici dell’arte Dorothy Kosinski, Direttore Emerito della Phillips Collection, e di Renato Miracco. Oltre agli scritti di Kosinski e Miracco, i contributi in catalogo di Larry Ossei-Mensah, Serena Tabacchi e Davide Sarchioni esplorano il rapporto e impatto della tecnologia con l’arte contemporanea. La presentazione è resa possibile dalla collaborazione con Var Digital Art by Var Group, che è attivamente impegnata nella promozione dell’arte attraverso le tecnologie digitali. La Carl & Marilynn Thoma Foundation ha generosamente contribuito al successo di questo progetto, mentre il supporto museale proviene dalla Phillips Collection. La strategia di comunicazione della mostra è affidata a HF4 di Marco del Bene.