C’è anche il Giappone nello spettacolo ‘Dancing Glass’ di scena a Roma il 27 marzo: intervista a Akiko Sugiyama.

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Dancing Glass – lo spettacolo che andrà in scena il 27 e in replica il 28 marzo alle ore 21.00 presso l’Auditorium della Nuvola, nell’ambito di Eur Culture – nel suo essere un omaggio a Philip Glass diventa anche un ponte culturale. Lo spiega bene Akiko Sugiyama, curatrice della parte giapponese dell’intero progetto.

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«Sono molto entusiasta – dichiara – di poter incorporare alcuni dei nostri fantastici artisti giapponesi. C’è il grande Maestro Hiroshi Sugimoto e uno dei nuovi Maestri Shintaro Hirahara, che sono molto contenti di prendere parte al progetto. Philip Glass è sempre stato interessato a studiare la cultura giapponese, la cultura asiatica e il buddismo. Penso ci sia qualcosa che possiamo collegare culturalmente, attraverso la sua musica, con entrambe le generazioni di artisti coinvolte nel progetto». Hiroshi Sugimoto è Praemium Imperiale nel 2009, mentre Shintaro Hirahara è autore delle coreografie per le cerimonie di apertura e chiusura delle ultime Olimpiadi di Tokyo.

«È una curiosità generazionale – dice Akiko Sugiyama – perché Sugimoto viene dal periodo in cui Lucinda lavorava a New York negli anni ’70. Shintaro invece ha studiato le loro opere e studia le filosofie dei monaci buddisti del XIII secolo. Tutto questo è un ponte culturale che unisce anche i divari generazionali». «La mia preoccupazione – conclude la curatrice – è che oggi è facile scoprire le cose su internet. Fornirle dal vivo e esprimere realmente le essenze culturali di ciò che abbiamo incorporato nella nostra arte oggi è però la parte più importante del nostro lavoro».

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