Contro ogni violenza e qualsivoglia discriminazione, ‘Corpus Meum’ si estende su un’area di ben 360 metri quadrati.
Valorizzare i parchi logistici attraverso l’arte urbana al fine di renderli luoghi di lavoro più attraenti, punti di socializzazione e d’incontro con le comunità locali. È questa la mission di Prologis che, al progetto Prologis Park Lodi, ha coinvolto nove artisti italiani di fama internazionale con l’intento di dar vita a una galleria d’arte a cielo aperto, contraddistinta da una poliedrica varietà stilistica.
Tra gli interventi urbani proposti a Somaglia, nel giugno 2024, spicca il contributo della prima artista donna partecipe del progetto, Stefania Marchetto in arte SteReal che, con il suo Corpus Meum, ha realizzato un’opera murale di grande impatto, ponendo le donne al centro della scena di una tematica fortemente femminista.
Corpus Meum: il murale di SteReal
Contro ogni violenza e qualsivoglia discriminazione, Corpus Meum – dal latino, il mio corpo – evidenzia l’importanza insita nell’appropriazione del proprio corpo che, per le donne appunto, intende portare alla luce una situazione alquanto critica e, oggigiorno, più che mai complessa e diffusa a livello globale. «Il mio obiettivo è quello di far luce sulle sfide che le donne devono affrontare in tutto il mondo a causa di fattori religiosi, politici o sociali, tanto in famiglia quanto sul posto di lavoro», ha dichiarato l’artista durante la presentazione.
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Il murale di SteReal si estende su un’area di ben 360 metri quadrati, circondando le facciate di uno degli edifici del parco logistico. Un’opera d’arte sorprendente e profondamente evocativa: una delle opere più grandi del progetto e dal forte valore simbolico. «Sono onorata di aver preso parte a questo progetto, volto ad esprimere la propria arte in totale libertà», sottolinea l’artista ringraziando Prologis che, anche grazie al Prologis Park Lodi, si afferma come uno tra i più importanti operatori nel settore immobiliare e per la logistica, a livello mondiale.
Un murale portavoce della violenza
Al centro dell’opera, il ritratto di una donna legata a un nastro tenuto da due mani maschili, quasi incatenata e allo stesso tempo trafitta da aereoplanini di carta fluttuanti, su cui sono incise parole come regole, aspettative, omicidio, taboo e dipendenza. Su uno sfondo scuro e stellato, caratterizzato da linee rosse geometriche e nitide, il murale si fa portavoce della violenza e delle costrizioni che troppe donne nel mondo sono costrette ad affrontare e subire, simboleggiando le lotte e le restrizioni imposte dal contesto sociale.
Stefania Marchetto non è nuova a questo genere di interventi artistici: cifra stilistica che caratterizza tutta la sua carriera, in un percorso professionale che si riflette in quello privato, è la raffigurazione – nelle sue opere murali e non – di donne valorose e carismatiche, donne importanti che hanno fatto la storia, lottando per i propri diritti. Un percorso personale, quello di SteReal, fatto di riscatto e affermazione femminile in una società nella quale la donna è spesso vittima di violenze e discriminazioni. Specchio della sua stessa storia, il murale realizzato per Prologis è un omaggio e una dedica all’essere donna nonché un invito a combattere per la propria affermazione.