L’estetica sartoriale di Cristina Bonucci trasforma l’abbigliamento in narrazione confermando il legame tra arte e moda.

Il legame tra moda e arte ha radici profonde e gli stilisti da sempre attingono al mondo artistico per dar vita a collezioni iconiche. Da Yves Saint Laurent – che nel 1965 rese omaggio a Piet Mondrian – a Elsa Schiaparelli che, insieme a Salvador Dalí, creò il celebre Lobster Dress. Esempio perfetto di surrealismo indossabile. Una tendenza che si conferma ancora oggi, con grandi nomi quali Raf Simons e Maria Grazia Chiuri che reinterpretano artisti del calibro di Andy Warhol e Georgia O’Keeffe.

E in questo contesto si inserisce Cristina Bonucci, stilista e artista, che esplora il confine sottile tra moda e arte. La sua carriera, in costante evoluzione, mette in luce la capacità dell’abbigliamento di raccontare storie, trasmettere emozioni e dare forma all’esperienza personale. Per Bonucci, in particolare, la moda non è solo estetica, ma una forma di narrazione visiva che trasforma ogni capo in un’opera d’arte.

Cristina Bonucci
Foto da Ufficio Stampa

Tra i suoi progetti più significativi, la mostra Costumi d’Impronta (Museo del Tessuto e del Costume di Spoleto) rappresenta un manifesto di questa fusione. I capi, ispirati a un ciclo di Impronte creato dall’artista nel 1998-99, hanno catturato l’attenzione di Julian Zugazagoitia, direttore del prestigioso Nelson-Atkins Museum of Art di Kansas City. In questa esposizione, i costumi non erano semplici abiti. Ma pezzi unici che raccontavano identità e storie personali, realizzati a mano con tecniche sperimentali e materiali pregiati.

Il nuovo progetto Vèstiti d’arte & Vestìti ad arte

Con il nuovo progetto Vèstiti d’arte & Vestìti ad arte Bonucci porta avanti la sua missione creativa, offrendo un servizio sartoriale esclusivo che coinvolge le donne nella creazione di abiti su misura, dove la moda si trasforma in esperienza artistica unica. L’abbigliamento, infatti, non è solo una scelta di stile, ma un’espressione personale e intima che unisce l’arte e la vita quotidiana in un dialogo continuo. Così ne parla l’artista:

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Vèstiti d’arte nasce per la creazione di abiti esclusivi, personalizzati e pensati per riflettere la personalità e le emozioni di chi li indossa. Ogni capo è progettato come un’opera d’arte unica, con un processo che inizia dalla collaborazione con il cliente per conoscere le sue esperienze e aspirazioni, per poi essere tradotte in abiti attraverso tessuti, forme e colori. Il progetto, infatti, si articola in diverse fasi.

“Il processo creativo inizia con un dialogo tra me e il cliente, che permette di capire chi sia la persona che ho davanti, quali siano le sue esperienze, le sue emozioni e i suoi desideri. A partire da questa conoscenza, ho iniziato a creare un bozzetto che racchiude in sé tutte queste sfumature. L’abito diventa così un’opera d’arte pensata per una persona specifica, cucita letteralmente su misura. Ogni dettaglio, dal tessuto ai colori, dalle decorazioni alle finiture, è studiato con cura per rispecchiare la personalità e le emozioni del cliente”,spiega Cristina Bonucci.

Cristina Bonucci
Foto da Ufficio Stampa

Vestìti ad arte, invece, rappresenta una collezione di capi ispirati ad opere d’arte o correnti artistiche, dove l’abito diventa una reinterpretazione creativa del mondo artistico. In questa linea, prendo ispirazione da specifiche opere o periodi artistici e li trasformo in abiti, rendendo così l’arte qualcosa di portabile e quotidiano. Ho realizzato, quindi, una collezione di pezzi unici ispirati a opere d’arte o periodi artistici specifici. In entrambi i casi, l’obiettivo è quello di creare abiti che siano non solo esteticamente straordinari, ma anche profondamente significativi.

È un modo per “vestire l’anima” delle persone, rendendo concrete le loro emozioni attraverso la stoffa e il design e per permettere alle persone di far capire quanto l’arte possa essere tangibile, anche attraverso il nostro abbigliamento”.

Immagini da Ufficio Stampa

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