Al Fragile Festival, la mostra di Marina Caneve che esplora le ambiguità insite nel ruolo di dominio che l’uomo esercita sulla natura.

L’opening del Fragile Festival – a Parma dal 11 al 13 ottobre in diverse location della città – sarà tutto all’insegna (il 10 ottobre) dell’inaugurazione della mostra di FMAV in collaborazione con BDC Marina Caneve, a terra tra gli animali. Il titolo del progetto è tratto da una delle lettere scritte a Felice Bauer da Franz Kafka, di cui ricorre quest’anno il centenario della morte. 

Con A terra tra gli animali, Marina Caneve esplora le ambiguità insite nel ruolo di dominio che l’uomo esercita sulla natura. Così come le tensioni che emergono dalla sua relazione con gli altri animali. A partire da uno studio analitico del progetto Natura 2000 – la rete di corridoi ecologici promossi dall’Unione Europea per preservare la biodiversità – l’artista mette in atto una connessione visiva tra le infrastrutture di collegamento per la fauna selvatica, i video generati dai sistemi di monitoraggio e il paesaggio delle riserve naturali.

In questo modo, finisce per toccare temi chiave come migrazione e libertà di movimento, i diritti degli animali non umani, la conservazione degli ecosistemi. E, in ultima analisi, la possibilità di ripensare al ruolo dell’essere umano nel mondo.  

Tra le infrastrutture più importanti della rete ci sono i ponti, che facilitano la fauna nel superamento delle barriere architettoniche: le recinzioni dirigono i percorsi degli animali e le camere di monitoraggio ne tracciano i movimenti, mettendone in dubbio l’effettiva libertà. I ponti sono stati fotografati sul campo da Marina Caneve in diversi paesi UE: Paesi Bassi, Francia, Polonia, Repubblica Ceca, Germania, Belgio, Slovenia, Ungheria, Romania, Danimarca, Grecia, Spagna, Italia. Le immagini in bianco e nero richiamano l’idea di documento e di tipologia architettonica, evocando nell’installazione in mostra, realizzata in collaborazione con lo studio di exhibitiondesign Etaoin Shrdlu, l’idea di infrastruttura per riportare ordine cosmico, ispirandosi al Monumento Continuo di Superstudio.  

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