A Roma Arte in Nuvola 2024, l’artista Vincenzo Pennacchi con una personale per Manuel Zoia Gallery. L’intervista.

loading

Sì è conclusa con successo l’edizione 2024 di Roma Arte in Nuvola, che ha visto tra gli artisti presenti Vincenzo Pennacchi presso Manuel Zoia Gallery. “È un’esperienza importante [essere qui], è davvero un bel traguardo perché è uno spazio incredibile”, così l’artista commenta l’esposizione. Tra le opere con cui Pennacchi partecipa, una scultura rappresentante una “capanna che è una citazione della prima abitazione dell’uomo”.

L’installazione “nasce in un progetto pensato per un museo archeologico – ci racconta – dove poi, tra l’altro, ho scoperto che proprio tra quei resti del tempio etrusco sono stati trovati resti di capanne. La relazione con la casa e con l’abitare è un tema che sviluppo da più di vent’anni”. Quindi, su Manuel Zoia Gallery Pennacchi spiega che “l’incontro è avvenuto una decina di anni fa a Torino, a Paratissima. Siamo andati là con un piccolo padiglione sperimentale e, alcuni anni dopo, ci siamo risentiti. Recentemente ho fatto con loro un’esposizione nella nuova galleria di Milano e poi mi hanno chiamato dicendo che volevano partecipare a Roma Arte in Nuvola con una mia personale.

LEGGI ANCHE: — Manuel Zoia Gallery a Roma Arte in Nuvola 2024: «Ricerca profonda e estetica accattivante»

Io parto sempre dalla pittura”, spiega quindi in merito al processo artistico. “E poi penso a come  assemblarle in modo tridimensionale. Uno dei miei sostenitori più importanti è l’architetto Franco Purini di cui voglio citare una frase da grande architetto quale è. Lui dice che, quando pensa a un progetto, innanzitutto misura lo spazio. Oggi siamo nell’epoca della tecnologia e, quindi, uno pensa alle misurazioni fatte con strumenti sofisticati. Per lui non è così, dice ‘lo spazio lo misuro con il mio corpo’. È esattamente quello che io ho sempre interiorizzato, senza arrivare proprio così, a usare le stesse parole, però il metodo è lo stesso.

Immagini da Ufficio Stampa

Revenews