Il MAXXI di Roma ospita ‘The Large Glass’, esposizione che invita a reinterpretare le collezioni permanenti attraverso un racconto inedito.
Il MAXXI di Roma inaugura una nuova fase del suo programma espositivo con The Large Glass, mostra curata dall’artista americano Alex Da Corte (Philadelphia, 1980). L’esposizione segna un cambio di prospettiva per il museo, invitando a reinterpretare le collezioni permanenti attraverso una visione dinamica e narrativa.
Con un approccio innovativo, infatti, Da Corte intreccia opere di artisti moderni e contemporanei, creando un dialogo tra maestri affermati e giovani autori. Il progetto esplora i temi della trasformazione e del cambiamento, utilizzando il patrimonio del MAXXI – dipinti, fotografie, installazioni e architetture – per proporre una narrazione corale. L’intento è superare i confini tradizionali delle discipline artistiche e coinvolgere il pubblico in una riflessione profonda sui rapporti tra l’essere umano, la natura e il tempo.
“Stiamo galleggiando in acqua alla ricerca di un’isola, un posto da chiamare casa. Incontriamo il confine e lo attraversiamo. Intraprendiamo il nostro viaggio verso un inevitabile etere invisibile”, spiega l’artista e curatore.
Partendo dalla fotografia Modena (1978) di Luigi Ghirri, la mostra si sviluppa attorno agli archetipi naturali di acqua, vento, fuoco e terra, che rappresentano sia il legame tra uomo e ambiente sia simboli universali di crescita e trasformazione. Questo viaggio conduce il visitatore verso una riflessione sull’“età del vetro”, metafora dell’interconnessione tra fragilità e resistenza.
Le opere e il percorso espositivo
Nella Galleria 4 del MAXXI, The Large Glass si presenta come un viaggio fluido attraverso opere emblematiche, tra cui:
- The Globe di Atelier Van Lieshout, una visione concettuale della Terra e dei suoi confini mutevoli;
- Mixing Parfums di Massimo Bartolini, un’installazione olfattiva che unisce sensazioni e memoria;
- Mappa di Alighiero Boetti, che reinterpreta il mondo attraverso un linguaggio visivo unico;
- White Bed di Domenico Gnoli, dove dettagli quotidiani si trasformano in simboli universali;
- For the Benefit of All the Races of Mankind di Kara Walker, una potente esplorazione delle ingiustizie razziali.
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Tra le opere inedite esposte al MAXXI spicca Fire Tires di Gal Weinstein, che attraverso materiali trasformativi evoca violenza e mutamento. Arricchiscono il percorso opere di Francis Alÿs, Marisa Merz, Giuseppe Penone, William Kentridge e molti altri, in un dialogo che abbraccia anche progetti architettonici come il Bivacco Fanton dello studio DEMOGO e The Lantern dello studio AWP. La fotografia contemporanea, con artisti come Stefano Cerio e Rachele Maistrello, completa il quadro di una narrazione aperta e innovativa.
“Gli artisti e le opere vengono messi in dialogo con l’obiettivo di approfondire l’interazione multidisciplinare, lo studio di periodi e linee tematiche della collezione del MAXXI. Il risultato è un ibrido tra progetto espositivo e allestimento della collezione, che si avvicina a quella che potremmo considerare una call to action”, dichiara Francesco Stocchi, Direttore Artistico Fondazione MAXXI. Che aggiunge: “Attraverso lo sguardo diretto dell’artista, l’obiettivo è di portare la critica istituzionale verso nuove prospettive e modalità, immaginando nuove possibilità espositive”.
Un nuovo modello di narrazione museale
The Large Glass non è solo una celebrazione del patrimonio del MAXXI, ma una proposta viva e dinamica, capace di connettere passato, presente e futuro dell’arte contemporanea. Come spiega Monia Trombetta, Direttrice MAXXI Arte ad interim: “The Large Glass rientra in una visione di valorizzazione della collezione permanente del museo che mette al centro del progetto l’artista e la creatività. Le opere sono inserite in un nuovo racconto che instaura nuove relazioni e dialoghi inediti tra gli artisti in mostra”.
“Il progetto – prosegue – si interroga sul significato della creazione contemporanea e sul ruolo dell’istituzione nella sua missione di valorizzazione della stessa e si interroga sulle modalità espositive con l’obiettivo di presentare nuove forme di coinvolgimento e di presentazione. È un racconto autoriale che restituisce letture inedite di opere più volte presentate. Ora portatrici di nuovi messaggi e connessioni tra loro e l’architettura”.
Nel foyer Carlo Scarpa, inoltre, un’area di lettura propone documenti d’archivio, video, schizzi e interviste legati alla storia del museo e ai suoi protagonisti. La mostra è arricchita da lezioni dedicate ai grandi maestri del colore e da improvvisazioni musicali che creano un dialogo tra suono e immagine.
Inoltre, grazie al progetto MAXXIperTUTTI, finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU, sono previste iniziative di accessibilità. Tra queste, audiodescrizioni, video guide in LIS, materiali in Easy to Read e guide in Comunicazione Aumentativa Alternativa. Infine, il programma educativo offre attività per scuole e famiglie, con laboratori pensati per i più piccoli.
Immagini Courtesy Fondazione MAXXI via Ufficio Stampa