La fama legata a Il Conte di Montecristo mette in secondo piano la reale natura di questa temibile fortezza, oggi monumento di Stato

Il Castello d’If, o Chateau d’If, è una imponente fortificazione che sorge sull’omonimo isolotto, a largo delle coste di Marsiglia, facente parte dell’arcipelago delle Isole del Frioul con Pomègues, Ratonneau e Tiboulen. Il castello ha alle spalle 500 anni di rocambolesca storia, che pochi conoscono: quello che tutti sanno invece è che proprio al Castello d’If venne imprigionato Edmond Dantes, il protagonista dell’immortale Conte di Montecristo di Alexandre Dumas, in definitiva l’unico prigioniero ad esserne riuscito a fuggire.

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Il Castello fu infatti una prigione impenetrabile e disumana: le celle che si trovavano nei piani più bassi (dove si trovava lo stesso Dantes) erano dei luoghi talmente insani ed inospitali che i prigionieri vi sopravvivevano al massimo per 9 mesi.

Chateau d’If, fortificazione e prigione

Il Castello d’If nasce come fortificazione militare, alla metà del 1500. Si dice che il Re di Francia Francesco I, visitando Marsiglia, notò l’assenza di difese contro possibili invasioni e ordinò di erigere una fortezza sull’isola di If. I marsigliesi però non ne furono entusiasti: pur essendosi uniti al Regno di Francia nel 1481, mal sopportavano l’autorità del re e rallentarono volutamente la costruzione della fortezza, soprannominata “la Malvoisine”. Il castello fu ultimato nel 1531.

La struttura del Castello è relativamente semplice: un quadrato di 28 metri con tre torri, che assolveva perfettamente al suo ruolo di deterrente dalle invasioni. Nel 1536, quando Carlo V tentò di conquistare Marsiglia, assediò il castello ma poi si scoraggiò e scelse di procedere via terra.

Diventò una prigione nel 1540 e fu un luogo di detenzione terribile: le condizioni di vita erano atroci, l’igiene deplorevole e l’isolamento completo, almeno per chi risiedeva nelle celle sotterranee. Anche qua infatti i soldi contavano qualcosa: i più privilegiati potevano migliorare la loro situazione acquistando una cella singola, talvolta provvista di caminetto. Il Castello fu una prigione a fasi alterne: gli ultimi prigionieri furono due soldati tedeschi durante la Prima Guerra Mondiale. In seguito il Castello d’If divenne un faro e poi un museo.

Il castello d’If nella letteratura

Seebbene il Castello abbia avuto anche prigionieri in carne od ossa molto celebri (Jean-Baptiste Chataud, comandante della nave Grand-Saint-Antoine ritenuto responsabile di aver portato la peste a Marsiglia nel 1720; Honoré Gabriel Riqueti de Mirabeau, rinchiuso nel 1774 per volere del padre a causa del suo stile di vita promiscuo; il rivoluzionario socialista Auguste Blanqui, che propugnava idee sovversive come l’uguaglianza tra uomini e donne, l’eliminazione del lavoro minorile e il suffragio universale con un voto per persona), è conosciuto soprattutto per aver ospitato personaggi di fantasia come il Conte di Montecristo, l’Abate Faria e la Maschera di Ferro.

Edmod Dantes, che poi sarebbe diventato il Conte di Montecristo, resta imprigionato ingiustamente al castello d’If per ben 14 anni, prima di riuscire ad evadere sostituendosi al corpo dell’Abate Faria e finendo gettato in mare. In onore di questo incredibile personaggio letterario il vero Castello d’If si è dotato della cella del conte di Montecristo, collegata con un buco a quella attigua, come accade nel libro. E a proposito di personaggi in bilico fra realtà e finzione, gli annali riportano che ad essere incarcerato nelle segrete del Castello fu anche un tale José Custodio Faria, ecclesiastico e scienziato portoghese, che avrebbe poi ispirato Dumas nella stesura de Il Conte di Montecristo.

Il vero Castello d’If

Oggi il Castello d’If è una delle mete più visitate dai turisti che si trovano a Marsiglia: si raggiunge facilmente in traghetto e la sua visita è molto suggestiva. Il tour inizia dal cortile, il primo luogo che veniva visto dai prigionieri al loro sbarco, e continua poi nelle celle collettive, dove i detenuti erano reclusi in condizioni disumane. Qui si trova la cella di Edmond Dantes, ricostruita.

Al piano terra del Castello d’If oggi è ospitata una mostra permanente dedicata al libro di Alexandre Dumas. E’ interessante notare come la fama di un personaggio di fantasia superi gli orrori perpetrati per secoli nel luogo, di cui i tanti griffiti visibili nelle celle, che riportano messaggi di disperazione, fede e speranza, sono la testimonianza indelebile.

Durante il giro i turisti possono visitare anche le celle del piano di sopra, a pagamento, più confortevoli, vista mare e con caminetto, e la terrazza, da cui si gode un panorama a 360° e che venne usata anche durante la Seconda Guerra Mondiale come punto di osservazione e telemetria.

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