La ‘ragazza occhi cielo’ di Amici, Loredana Errore, riparte con ‘100 vite’, un brano intenso che racconta il coraggio di amare. La nostra intervista.
Si intitola 100 vite il brano che per Loredana Errore segna la ripartenza. E questa volta non c’entrano decreti o leggi post lockdown anche se, forse, per un certo periodo la vita dell’artista ha avuto a che fare proprio con una situazione analoga. Il buio, uno stop forzato per Loredana, che ha fatto emergere una forza rinnovata da parte di una giovane ragazza con tutto ancora da vivere.
Ed è proprio questo sentimento, insieme all’amore, a fare da collante nel nuovo singolo. Disponibile in digitale e su vinile 45 giri autografato, 100 vite (Azzurra Music) è firmato da Stefano Paviani e Riccardo Rizzardelli che hanno messo in note e parole l’urgenza di amare lasciando da parte orgoglio e rabbia.
Nel videoclip, poi, la Errore diventa un’eroina in animazione alle prese con la quotidianità. Perché è ogni giorno che siamo chiamati a trovare l’energia per sorridere e far sorridere chi ci sta intorno. Loredana stessa ci racconta di più.
Da qualche giorno è uscito il tuo nuovo singolo, 100 vite, brano scritto da Stefano Paviani e Riccardo Rizzardelli. Che cosa ti ha colpito di questo brano e come lo hai fatto tuo nell’interpretazione?
100 vite è un brano innovativo, bello, che dice tante cose meravigliose. Un’araba fenice questo 100 vite che ridona luce alla vita dopo qualche perdita di vista lungo il tragitto. Ha fatto breccia nel mio cuore e man mano interiorizzavo il testo, ma soprattutto è un punto a cui aggrapparmi e ripartire.
La mia vita, potrei dire, è un ventaglio bellissimo di tante esperienze affrontate con coraggio e miracolo facendomi sentire da subito speciale.
Il testo è delicato e intenso insieme: quali sono i temi principali tra i quali si muove?
I temi sono quelli del perdono, perdonarsi ed essere perdonati per far luce nella propria vita lasciando indietro tutte le luci fake che portano oscurità. La mia leggerezza si è concentrata sulla rinascita perché in quanto testimone di questo mi sono schiusa come una crisalide più volte spinta dal vento anche in tempesta a volte, ma sempre approdata in mani sicure, quelle di Dio. Credo molto in Lui ed è Lui che ci ha amati prima che noi lo scegliessimo.
A un certo punto nel ritornello dici “voglio dirti che ho sbagliato”, un atto che si lascia alle spalle orgoglio e rimorsi: quanto coraggio serve per mettere da parte certe paure?
Beh si, certo coraggio ma anche una buona dose di amor proprio: è dirsi “voglio ricominciare” e per farlo raccogliere i pezzi lasciati indietro è il primo passo, nonostante la paura di sentirsi dire un no. La serenità del cuore è tutto per ripartire alla grande più forti di prima che unita alla pace è paradiso.
Nel videoclip ti trasformi in un supereroe impegnato per se stesso e per gli altri: da dove è nata l’idea per lo script animato?
L’idea nasce da me volendomi anch’io ispirare al cartoon che mi aveva affascinato tutta la mia infanzia, Lady Oscar, per la sua classe e senso eroico. Mi sono immaginata come se dovessi avvisare tutti quanti, soprattutto in questo periodo di Covid, che per ripartire c’era bisogno prima del nostro cuore e del cuore di tutti gli esseri umani.
Per stravolgere questa brutta piega di materialismo ed egoismo che ha virato verso una direzione priva di vita.
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Rialzarsi è un altro elemento che ritorna in 100 vite, e tu stessa sei stata chiamata a farlo in un momento difficile della tua vita. Che cosa e chi ti ha aiutato a non cedere?
Il mio momento eclatante, che ha messo uno stop alla mia vita, è stato quel brutto incidente che a volte, lo dico subito, vorrei proprio non fosse mai accaduto. Ma eccezionalmente al momento del colpo ho subito chiesto perdono a Dio perché mi ero resa conto immediatamente di non sentire più gli arti superiori ed inferiori. Muovevo solo il collo e chiedevo a Dio di aiutarmi a cambiare quella situazione che subito mi pareva grave. Chiedevo perdono perché non ho avuto un giorno di herpes in 28 anni e io, in un solo istante, avevo interrotto il mio cammino.
La fede che mi ha aiutata in modo decisivo e miracoloso ogni giorno incoraggiando la mia ripresa, volendola ad ogni costo.
Quando la vita ci mette di fronte a certi ostacoli o a sofferenze inaspettate che percepiamo come ingiuste, la prima emozione è forse la rabbia. Ci si chiede “perché proprio a me?”: c’è stato un momento in cui il risentimento si è fatto sentire? E in che modo lo hai “lasciato andare”?
Non mi è mai capitato di dire “perché a me con rabbia” perché potrei essere oggi su di una sedia a rotelle, quindi penso che per arrivare a certi punti del tuo libro ci sia quella riga che scriverà per anni nuovi sogni e speranze sulle mie gambe. Ringrazio tutti coloro mi sono stati vicino e tanto Dio per aver fatto questo grande miracolo.
E al tuo fianco hai sempre avuto un pubblico fedele, che ti ha supportato e sostenuto anche sui social. Che rapporto hai con i tuoi fan?
Dei miei fan mi ha colpito il loro aspettarmi con la mia nuova musica, io ho dato loro verità dimostrando impegno anche quando aspettare è di dovere. Li ringrazio, e mi sorprende ogni volta il loro starmi vicino.
In questi mesi abbiamo vissuto, e stiamo vivendo, un’emergenza sanitaria che ha spiazzato il mondo intero e ci ha costretto a ridefinire le nostre abitudini. Il tempo trascorso a casa, però, ci ha anche messo di fronte a noi stessi come mai prima d’ora. Credi che possa insegnare qualcosa di positivo, soprattutto ai più giovani? Che messaggio vorresti lanciare loro?
Beh, un vero messaggio non saprei… però dentro un’uguaglianza così triste mi piacerebbe vederla in positivo nella ricerca di una coscienza che metta a tacere l’egoismo e faccia partire tutto dal cuore che di certo sa guidare bene.
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Sono esattamente 25 anni dalla scomparsa di Mia Martini, un’artista che hai nel cuore e che spesso hai omaggiato interpretando i suoi brani. Ma che cosa rappresenta per te Mimì?
Mimì rappresenta se stessa, con la sua anima così profonda è riuscita a infondere tenerezza e allo stesso tempo profondità per la tematica di alcuni suoi brani – come Gli uomini non cambiano e L’arcobaleno – che contraddistingue i vari suoi colori di voce. Viva Mimì e interpreti come lei che hanno lasciato eternità in Musica.
Ma chi è oggi la “ragazza occhi cielo”?
La “ragazza occhi cielo” di oggi ha qualche anno in più di differenza dal suo concepimento, più matura nel voler esserci con se stessa ma anche con gli altri. Oggi tante consapevolezze mi inducono ad amarmi sempre e in maniera sempre rinnovata, nello spirito e nel corpo.
Sono felice oggi di continuare la sua storia e di scriverne nuove partendo letteralmente da 100 vite vissute con gusto e di musica.
100 vite è un ritorno a tutti gli effetti: che cosa vedi ora davanti a te, ora, come artista?
Sì appunto, il mio ritorno 100 vite è per sua natura un grande augurio per me, un bel ritorno per tante ancora vite che mi auguro di vivere cantando, girando il mondo… Sì, è questo il mio augurio: di non fermarmi mai più.
Foto da Ufficio Stampa RECmedia