Dal suo avvio a Roma agli eventi di Milano e Bologna: Davide Dose ci racconta l’avventura di ‘Spaghetti Unplugged’ e quella voglia di stare insieme che non manca mai. L’intervista.
Roma, Milano e Bologna. Sono queste – per ora – le città in cui il format Spaghetti Unplugged ha messo radici ma l’ambizione è quella di espandersi ancora di più conservando intatto lo spirito originario. A raccontarci di più di questa fortunata avventura è Davide Dose, tra i fondatori della ‘domenica italiana’ in musica.
“Spaghetti Uplugged è un format di concerti che abbiamo iniziato qualche anno fa a Roma con la voglia di fare festa e di stare insieme con le canzoni. – esordisce – Avevo un gruppo di amici con cui passavamo nottate intere a suonare e a cantare disturbando il vicinato e abbiamo voluto riportare questa cosa dentro un locale.”
L’ispirazione arriva da Londra dove gli open mic raccoglievano grande entusiasmo. “Unendo questa voglia di festeggiare, di fare un falò fino a tarda notte, e questa idea di copiare un po’ la realtà di Londra abbiamo iniziato questo format.” E il periodo, del resto, era più che mai propizio.
C’è ancora voglia di incontrarsi e ascoltare musica dal vivo (Davide Dose)
“Stava nascendo quella scena romana che poi ha dato vita a un certo modo di scrivere canzoni e anche forse a un sistema di promuoverle, a un’estetica delle modalità di promozione. – continua Dose – In quegli anni poi stava chiudendo Il circolo degli artisti e servivano nuovi spazi di aggregazione. Noi abbiamo dato uno spazio fisico per chi voleva fare questo tipo di musica.”
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Dopo Roma, Milano e Bologna: e poi?
Ma a un certo punto Roma non basta più. “In qualche maniera siamo diventati un punto di riferimento nella capitale e abbiamo avuto poi l’intuizione giusta: rimanere legati a Roma forse era da una parte poco divertente e dall’altra volevamo sperimentare nuove piazze. – ci spiega Davide – Così abbiamo fatto un tentativo a Milano: non ce lo aspettavamo, ma è andata molto bene.”
“L’idea adesso è questa: abbiamo avviato Milano e Bologna, una volta al mese, e poi chissà… Probabilmente lo porteremo in giro, ci chiamano in tanti ma vogliamo capire quali sono i passi giusti per rispettare la mission iniziale.”
Sono cresciuto in un’epoca in cui si lamentava spesso che non si suonava, non c’erano spazi per la musica dal vivo e il mercato andava male… ma non è così: c’è un sacco di bella musica e vorremmo che Spaghetti diventasse la casa di questo bel racconto.
Il mondo ‘Spaghetti Unplugged’
Nata come una festa e via via strutturatasi in un progetto in espansione nazionale, Spaghetti Unpuggled richiede un impegno anche di investimento sempre più importante. “Innanzitutto è uno strumento di promozione, quindi chi vuole trova in noi un terremo importante. – racconta Dose –
Case discografiche, uffici stampa ed enti di promozione musicali parlano con noi per trovare insieme sinergie che siano di vantaggio per entrambi. Abbiamo anche degli sponsor per gli eventi domenicali e anche per quello più grandi, e abbiamo iniziato a lavorare sui gadget del mondo Spaghetti. E il pubblico ha piacere, si riconosce in questo mondo.”
“Un suggerimento a chi inizia a fare musica? Intanto serve avere coraggio e buttarsi, provare. Le cose riescono se le hai provate. – afferma sicuro Davide – Ma principalmente penso che occorre cercare una propria verità nella musica che si sa: alla fine qualsiasi strategia non garantisce il successo né di essere contento per ciò si fa se non si ha davvero qualcosa da dire.”
Foto di Marco Del Bene