(Adnkronos) – Comincia la conferenza ironizzando su Sanremo 2023, con una scopa in mano e 70 pronte per essere regalate ai giornalisti presenti e in collegamento: “Servono sempre”. E’ un Gianni Morandi ironico e in splendida forma quello che a Milano presenta ‘Evviva!’, in uscita domani, e il tour ‘Go Gianni Go! – Morandi nei Palasport d’Italia’. Reduce dall’enorme successo sanremese, il popolarissimo cantante esclude subito un possibile ‘bis’ nella conduzione del festival il prossimo anno al fianco di Amadeus: “Direi che è andata talmente bene che ripetersi è difficile. Penso che Amadeus non ci pensi proprio a una cosa del genere. Potrebbe essere un’ipotesi che vada in gara, è più facile quello”, sottolinea. E scherza: “Ma ci sono andato anche l’anno scorso, alla fine diranno ‘che due maroni'”. 

Il nuovo progetto discografico, che arriva a cinque anni di distanza dall’ultimo progetto “d’amore d’autore” e che contiene otto tracce, di cui cinque firmate da Lorenzo Jovanotti con il duetto nella title-track, quattro inediti e due featuring “nasce probabilmente il giorno del mio incidente alla mano -spiega Morandi- Ero all’ospedale di Cesena e ricevo una telefonata di Jovanotti. Lui mi manda una canzone, l’Allegria. Da quel momento nasce una collaborazione con Lorenzo, comincio a fare tante date con lui, a conoscerlo meglio”. 

Nell’album quattro tra i suoi più recenti successi – ‘Apri tutte le porte’, ‘La Ola’, L’Allegria, ‘Fatti rimandare dalla mamma a prendere il latte (feat. Sangiovanni)’ ad alternarsi ad altrettanti brani inediti, tutti da scoprire – Evviva! (feat. Jovanotti), ‘Anna della porta accanto’, ‘Un Milione di Piccole Tempeste’, ‘Stasera gioco in casa’. Un progetto coronato da un tour ‘regale’ nei Palasport d’Italia. “Partiremo con un tour che prende il via da Rimini il giorno 10 e poi subito qui a Milano al Forum”, dice Morandi. Che scherza, ma -com’è nel suo stile- con una umiltà totalmente genuina: “A 78 anni non pensavo di fare i palasport e andare in giro, e che la gente avesse voglia di comprarsi il biglietto e venirmi a vedere”. 

Sono nove i Palasport “dove mi presenterò con una band secondo me fantastica -rivela- Ottimi musicisti giovani, bravi, 13 ragazzi che daranno una dimensione molto diversa e meno intimista rispetto all’ultimo tour, anche se cercherò di ritagliarmi uno spazio più intimo”. Il tour è “un viaggio attraverso l’Italia, perché gli ultimi concerti li avevo fatti da solo a Bologna ed era una cosa acustica molto diversa -dice l’artista di Monghidoro- Per me la parte più bella della nostra vita di cantanti e quella di stare in mezzo alla gente, condividere, emozionarsi ed emozionare. C’è gente che ama di più la parte creativa, io sono soprattutto un interprete, ho scritto delle canzoni ma le più belle per me le hanno scritte gli altri”. 

Per il tour, Morandi si sta preparando anche fisicamente. “Devo continuare a correre finché ce la faccio, non puoi smettere perché altrimenti non riparti più, e quello è un brutto momento che spero di rimandare, anche se arriverà per forza”, dice ai giornalisti. Ma una fortissima motivazione gli fa da motore propulsore: “L’incidente alla mano è stato un danno enorme, da una parte non riesco a muoverla più bene ma ho ritrovato la voglia di cantare più di prima”. 

In scaletta nei concerti ci saranno “quelle 4 o 5 cose nuove, e poi ci sono cose che non puoi non fare. Ho un repertorio di 540 canzoni, ovviamente non si possono fare tutte ma se non canti ‘In ginocchio da te’, ‘C’era un ragazzo’, o ‘Fatti mandare dalla mamma’ come fai…”, spiega sorridendo. E rivela un aneddoto su ‘Fatti mandare dalla mamma’: “Mi fa impressione vedere i bambini che la cantano -dice- Fa ridere, le bisnonne l’hanno cantata alle nonne, poi alle mamme, e le mamme ai loro figli. Un periodo l’avevo eliminata dai concerti, perché mi stava stretta…ma se non la cantavo io la cantavano loro”. 

(di Ilaria Floris) 

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