Doveva finire alla Casa Bianca, invece è stato rubato e probabilmente smembrato. Pesava 130 kg e valeva 1 milione di euro
Nel 2016 Maurizio Cattelan, geniale artista e provocatore, offrì a Donald Trump e signora un regalo particolare per la loro suite presidenziale (l’ex imprenditore si accingeva ad iniziare il suo primo mandato da Presidente degli Stati Uniti): una toilette tutta d’oro a 18 carati, un’opera d’arte perfettamente funzionante che aveva battezzato “America” e che doveva consolare Trump dal rifiuto ottenuto dal Museo Guggenheim, al quale aveva chiesto in prestito per l’appartamento presidenziale un quadro di Van Ghog (ottenendo un secco no come risposta).
L’articolo continua più sotto
La nostra newsletter bisettimanale dedicata al mondo dell’arte e della cultura
Il gabinetto d’oro, che prende di mira gli eccessi della ricchezza in una società occidentale dove le disuguaglianze di reddito sono sempre più marcate, era stato esposto per un anno al Guggenheim nei bagni unisex dell’edificio e regolarmente usato (Trump rifiutò il prestito con questa motivazione, dicendo che non voleva un gabinetto usato da altri in casa). Tramontato lo spostamento alla Casa Bianca proseguì la sua esposizione a Palace Blenhein, residenza storica di campagna, nelle vicinanze di Woodstock, dove peraltro nacque Winston Churchill.
Il furto del gabinetto d’oro America
Il water, tutto d’oro massiccio a 18k, dal peso di 130 kg e dal valore di un milione di euro, non è rimasto lì a lungo: nel 2019 tre uomini lo hanno trafugato, staccandolo dal muro (e provocando un allagamento) e riuscendo poi a fuggire indisturbati, sebbene intercettati dalle telecamere di sorveglianza.
L’opera non è stata mai ritrovata e probabilmente, come ricostruito dagli investigatori, è stata fatta a pezzi immediatamente dopo il furto per rivendere l’oro e guadagnare nell’immediato: dietro al trafugamento quindi nessun mercante d’arte o collezionista spregiudicato, ma “semplici” ladri interessati a monetizzare.
Proprio a cavallo fra febbraio e marzo 2025 è iniziato il processo ai presunti responsabili del furto, in tutto quattro persone. “Il furto è stato pianificato con cura e portato a termine rapidamente” ha dichiarato il procuratore della Corona Julian Christopher “Gli uomini, cinque a quanto pare, hanno oltrepassato dei cancelli di legno chiusi a chiave e sono entrati nel parco del Blenheim Palace poco prima delle 5 del mattino a bordo di due veicoli rubati, un camion Isuzu e una Golf Volkswagen. Sono rimasti nell’edificio solo cinque minuti in tutto. Chiaramente un’incursione così audace non sarebbe stata possibile senza una lunga preparazione”
A quanto pare infatti uno dei sospettati aveva visitato più volte il gabinetto nelle settimane prima del furto e successivamente. Inolte, ha spiegato Cristopher, è stato scoperto che i ladri avevano preso contatto con un gioielliere di Hatton Garden per rivendere l’oro e che usavano la parola in codice “auto”
Cattelan: “America era l’1% per il 99%: spero sia uno scherzo”
Dunque, il gabinetto tutto d’oro che doveva andare alla Casa Bianca non è mai stato ritrovato e con ogni probabilità non esiste più, smembrato in tanti piccoli pezzi e rivenduto. Con grande rammarico dello stesso Cattelan, che dopo il furto aveva dichiarato New York Times: “America era l’1 per cento per il 99 per cento, e spero che lo sia ancora. Voglio essere positivo e pensare che il furto sia una sorta di azione ispirata a Robin Hood. Vorrei che fosse uno scherzo”