Se a Milano aleXsandro Palombo ritrae Jannik Sinner come ideale traghettatore verso le Olimpiadi di Los Angeles 2028, la street artist Laika regala a Roma una nuova opera dedicata all’Italvolley femminile. O meglio, a Paola Egonu ritratta nel poster apparso durante la notte del 12 agosto davanti alla sede del CONI di viale Tiziano 70. Opera che, a poche ore dalla creazione, nel cuore della notte, è stata oggetto di atti di vandalismo.
Italianità è il significativo dell’intervento che rappresenta la pallavolista della nazionale italiana neo campione olimpica che schiaccia un pallone. Su di esso campeggia la scritta Stop razzismo, odio, xenofobia, ignoranza. Il riferimento è, ovviamente, a diversi commenti – social e non solo – arrivati da certo mondo politico in riferimento alla presunta non rappresentatività da parte dell’atleta dei ‘canoni’ italiani.
“Questa vittoria è uno schiaffo a tutti i cosiddetti ‘patrioti’ che non accettano un’Italia multietnica, fatta di seconde generazioni, che non vuole lo ius soli”, afferma Laika scagliandosi contro il Generale Vannacci. “Una pallonata in faccia a chi parla di ‘italianità’ riferendosi ai tratti somatici. Nel nostro paese non c’è più spazio per xenofobia, razzismo, odio ed intolleranza. Il razzismo è una piaga sociale che va sconfitta. Farlo anche attraverso lo sport è importantissimo”.
E prosegue: “Credo in un futuro di inclusività, di accoglienza e di rispetto dei diritti umani. Essere rappresentata da atlete come Paola Egonu, Myriam Sylla, Ekaterina Antropova è un onore. Vederle con la medaglia più preziosa dei giochi olimpici al collo, mentre cantano commosse l’inno italiano è una gioia immensa. Dedico questo poster a tutti gli Italiani non riconosciuti come tali dal nostro stato”, conclude Laika.
Foto da Ufficio Stampa