Dopo due anni, l’OSA Festival ritorna negli Stati Uniti con una nuova edizione a Minneapolis, nel segno del dialogo tra writing e street art. Protagonista di questa edizione è VITA, un’opera simbolica che reinterpreta il David di Michelangelo, trasformandolo in un moderno artista urbano. Con bombolette spray tra le mani, il David scrive la parola VITA su un muro, un messaggio potente che celebra la creatività e la bellezza in tutte le sue forme.
A firmare l’intervento è Attorrep, nome d’arte di Antonino Perrotta, in collaborazione con Lucas Lamm e artisti americani, a simboleggiare un ponte culturale tra stili e visioni. Sostenuto dall’organizzazione no-profit Neighbors for North Loop Livability, il progetto fonde il classicismo rinascimentale con l’energia vibrante dei graffiti, dimostrando come la vita e l’arte siano in continua evoluzione, alimentate dalla contaminazione culturale e dall’interazione tra linguaggi diversi.
Un ponte culturale tra classico e contemporaneo
Nel cuore del quartiere North Loop, OSA Festival diventa dunque occasione di rigenerazione urbana, valorizzando spazi inediti attraverso l’inserimento di opere d’arte visivamente d’impatto. Il professore italiano Francesco Parisi, fondatore di OSA Festival e presidente di Neighbors for North Loop Livability, è il promotore di questa iniziativa negli Stati Uniti. E proprio grazie alla sua visione, Minneapolis è diventata una nuova tappa del festival, riconosciuta ufficialmente con il patrocinio della città.
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Il festival, nato a Diamante – conosciuta come la Città dei Murales – nel 2017, ha fatto della sua natura itinerante un marchio distintivo. Da allora, ha attraversato borghi e città in tutta Italia, come Fuscaldo, Vietri di Potenza e San Nicola Arcella, collaborando con realtà internazionali e festival di spicco come Gulìa Urbana.
OSA Festival continua così a ridisegnare i confini dell’arte pubblica, rendendola accessibile e universale. Da Diamante a Minneapolis, passando per l’Europa, il festival celebra la street art come strumento di bellezza, inclusione e dialogo culturale. E dimostra quanto l’arte urbana non sia solo espressione estetica, ma anche un linguaggio per connettere luoghi, persone e idee in tutto il mondo.
Immagini da Ufficio Stampa