Dopo Greco, Vigentino e via Padova anche il quartiere Giambellino a Milano ha una nuova opera d’arte pubblica: inaugurato il murale ‘Cerutti’.
Il quartiere Giambellino a Milano si arricchisce di un’opera d’arte pubblica: è stato inaugurato, infatti, in via Gentile Bellini 8, Cerutti, il murale realizzato dall’artista e musicista Davide Toffolo nell’ambito del progetto Un Nome in Ogni Quartiere. Promossa dall’Ufficio Arte negli Spazi Pubblici in collaborazione con Milano & Partners, l’iniziativa punta a valorizzare le comunità locali attraverso interventi di arte partecipativa.
“Sono contento che il drago bianco dia carattere al quartiere – afferma l’artista Toffolo –. È pur sempre il Drago del Giambellino, il Cerutti Gino, trasfigurato, ma per sempre lui. Puoi sentire la canzone di Gaber quando lo vedrai percorrendo la via Bellini, disegnato sulla parete cieca della scuola IC Nazario Sauro. Comunque, il drago era solo nascosto sotto l’intonaco della parete cieca della scuola, noi l’abbiamo liberato: un drago protettore degli abitanti, dei ragazzi di questo quartiere popolare”.
E aggiunge: “Così l’ho sognato e così Marc Gortana l’ha reso reale, in cinque giorni di ‘disegno libero’ su una parete di 25 metri per 12. È stata un’occasione per me per conoscere il lavoro sociale del CD Giambellino e i meravigliosi ragazzi che lo frequentano e che nelle fasi iniziali di creatività hanno partecipato attivamente fornendomi tanti stimoli che poi ho messo nel disegno”.
Il progetto di arte urbana a Milano
Sotto la curatela di Marina Pugliese e Alice Cosmai, l’opera è stata creata in collaborazione con i giovani e gli educatoridel Centro di Aggregazione Giovanile “Comunità del Giambellino”. Dal 2022 a oggi, il progetto ha dato vita a murales in oltre 23 quartieri di Milano, con l’obiettivo di rappresentare l’identità culturale e sociale delle comunità coinvolte.
“Il network che si sta creando è un valore tanto importante quanto la realizzazione della singola operazione murale. Restituisce pienamente l’identità di Milano, città intessuta di migliaia di realtà sociali, culturali, formative”, ha dichiarato l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi. “Il progetto ha la possibilità di far emergere una piccola parte di questa trama e ben rappresenta il tempo in cui viviamo e l’energia profusa nella città, soprattutto a sostegno dei più giovani”.
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“Se ogni quartiere è differente per target, tradizioni, culture, il metodo di produzione per i murales è però simile in ogni territorio”, riporta la Direttrice del progetto Marina Pugliese. “Ha come passaggio chiave, prima ancora dell’ingaggio artistico, l’incontro con la comunità locale e il lavoro di ascolto e ricerca insieme alle persone residenti nel quartiere. Una volta individuata una superficie e messa a disposizione del progetto, passiamo ad identificare una realtà di produzione. Si avviano, quindi, momenti di incontro tra il producer individuato e, solitamente, il Municipio di riferimento per identificare la comunità disponibile per la realizzazione di laboratori creativi che forniranno idee e spunti per la costruzione del murale identitario”.
Un Nome in Ogni Quartiere è sostenuto da Fondazione di Comunità Milano e Fondazione Claudio De Albertis, che da anni contribuiscono alla realizzazione dei murales. Come avvenuto anche per i progetti di Greco, Vigentino e via Padova nel 2024.
Immagini da Ufficio Stampa