Dopo la rimozione a Milano per atti vandalici, arriva nel ghetto ebraico di Roma il murale ‘Anti-Semitism, History Repeating’.

Nel ghetto ebraico di Roma, sotto la targa che ricorda il rastrellamento del 16 ottobre 1943, è stato svelato un nuovo murale. Si tratta di Anti-Semitism, History Repeating di aleXsandro Palombo, raffigurante Liliana Segre e Sami Modiano. L’opera, vandalizzata e poi rimossa a Milano, trova così una nuova collocazione e diventa simbolo di memoria e resistenza contro l’antisemitismo.

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Dopo mesi di dibattiti e richieste di tutela, il murale è stato acquisito dalla Fondazione Museo della Shoah. “La memoria non può essere imbrattata, resistiamo a questa violenza che si manifesta anche sulle opere d’arte”, ha dichiarato Mario Venezia, Presidente del Museo presente alla cerimonia inaugurale.

Anti-Semitism, History Repeating
Immagine da Ufficio Stampa

Le parole del Sindaco

Con lui anche il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, il Sottosegretario alla Cultura Federico Mollicone e il Presidente della Comunità Ebraica di Roma Victor Fadlun. Nel nuovo spazio,  il murale assume un valore simbolico ancora più forte, collocato in un luogo di profonda memoria storica. Gualtieri, non ha caso, lo ha definito “un segnale molto importante e giusto. È l’inizio di una storia nuova, un omaggio a questi grandi testimoni. Un atto di giustizia e un doveroso impegno contro l’antisemitismo”.

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Alle dichiarazioni del Sindaco si sono aggiunte quelle del Sottosegretario alla Cultura Federico Mollicone. “Sono qui in rappresentanza della Commissione Cultura e del Parlamento a questo importante momento di inaugurazione di un’opera d’arte riparativa. Quale appunto quella della street art che rappresenta Liliana Segre e Sami Modiano e della mostra immersiva sula liberazione dei campi. Crediamo e lo abbiamo fatto concretamente come ha ricordato il Presidente Giorgia Meloni, che ricordare la Shoah sia non solo un dovere ma una presa di distanza da quella che è stata rappresentata come l’abisso dell’umanità”.

Palombo, artista riconosciuto per le sue opere impegnate, sottolinea l’importanza di preservare il ricordo della Shoah attraverso l’arte., trasformando l’odio in un messaggio di resistenza e consapevolezza. Anche, se non soprattutto, per le nuove generazioni. L’opera sarà visibile all’aperto fino al 2 febbraio, per poi trovare una sede permanente presso la Casina dei Vallati.

Immagini da Ufficio Stampa

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