La misteriosa stree artist colpisce ancora e lo fa nella settimana della Giornata Internazionale della Donna, con un messaggio ben preciso
Si definisce un’attacchina, termine slang romanesco per indicare chi affigge i manifesti in strada, ed indossa una maschera bianca con parrucca rossa: lei è Laika MCMLIV ed è attiva sul campo dal 2019, quando per la prima volta a Roma spuntò un suo murales. Negli anni Laika, il cui nome d’arte si riferisce proprio alla cagnolina lanciata nello spazio nel 1954, ha dipinto e attaccato moltissimo, tanto da essere salita spesso agli onori delle cronache e non solo italiane: il suo Berlusconi che saluta Palazzo Grazioli, ma anche Giulio Regeni che abbraccia Zaky o la sindaca Raggi in tenuta anti sommossa, sono diventati celebri. Laika è una di quelle street artist che lavora con il favore della notte (anche se qualche volta ha svolto lavori autorizzati), si dissolve alle prime luci dell’alba e che anche quando si fa intravedere, ama mantenere il mistero.
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Artista ed attivista per i diritti delle donne, Laika ha lasciato la sua firma anche nella notte fra il 9 e il 10 marzo a Roma, in via Nomentana: nei pressi dell’ambasciata iraniana è apparso un poster, dal titolo “Poisoned by islamic Regime”, che raffigura una studentessa con l’Hijab e una maschera antigas che studia un manuale su “come rovesciare il regime islamico”. L’immagine è un chiaro riferimento agli avvelenamenti che hanno colpito tante ragazze nelle scuole iraniane.
“Lascio alla strada un’altra opera a sostegno delle donne iraniane” afferma Laika “è necessario sostenere questa rivoluzione e bisogna continuare ininterrottamente a far luce sulle violazioni dei diritti umani del regime islamico ai danni della popolazione. Da qualche giorno sono sempre più frequenti i casi di avvelenamento di studentesse iraniane (nelle scuole femminili). Il messaggio è chiaro: vogliono punire il cuore del cambiamento. Vogliono spaventare le ragazze perchè sono il motore della rivoluzione. E’ di loro che il regime ha paura”
Laika conclude: “Bisogna far sentire a queste ragazze tutto il sostegno possibile. Da Roma a Theran – Donna, vita, libertà!”