Il 16 maggio, in occasione della Giornata Mondiale del vivere insieme in pace, è uscito Madre, il progetto crossmediale che vede insieme musica, immagini, tecnologia e solidarietà, rappresentato dallo slogan “dove c’è una madre che scappa, c’è un mondo sbagliato“: e di madri in fuga, con i bambini in braccio, ne abbiamo viste così tante da domandarci fino a quando dovremmo ancora vederne e cosa possiamo fare per aiutarle.
A questa domanda hanno risposto Marco Del Bene e Dario Vero, Intersos, Yourban 2030 e tutta la rete che si è mossa insieme a loro per promuovere questa iniziativa: Madre è un progetto multimediale che può essere sostenuto con l’acquisto di NTF, distribuiti dalla piattaforma Onlymusix, consentirà agli utenti di sostenere le attività dell’organizzazione umanitaria Intersos per garantire protezione e cure a donne vulnerabili in aree di emergenza e di guerra.
Madre è disponibile quindi in uno speciale formato crossmediale, con la creazione di una campagna audiovisiva d’arte (il videoclip del brano con storyboard e animazione a cura di Sara Fascetti e Claudio Giusti), un vinile che propone la registrazione agli studi Forum di Roma con Kiev String Orchestra diretta da Dario Vero e accompagnata, al violoncello, dalla solista Francesca Lovotti ed una ghost track sul lato B e una serie di NFT: illustrazioni digitali prodotte durante la realizzazione del video animato.
Sara Fascetti e Claudio Giusti: “L’animazione è il mezzo più poetico per portare queste tematiche davanti a molti occhi”
Sono proprio Sara Fascetti e Claudio Giusti a raccontarci a cosa si sono ispirati per il videoclip e in che modo hanno cercato di rendere la drammaticità della situazione sfumandola in poesia: “Il tema è importante, spinoso, attuale e doloroso e abbiamo cercato di affrontarlo da un punto di vista poetico, che richiamasse con delle immagini quello che avviene in mare in quelle situazioni, cercando di non puntare tanto sulla tragicità che questo tema purtroppo porta con sé ma di cercare di raccontarlo in maniera più delicata e poetica possibile”
“Secondo noi l’animazione è il mezzo più poetico per poter portare di fronte a molti occhi tematiche così importanti, anche forse pesanti“, ci ha raccontato ancora Sara.
Infine, un cenno a cosa ha ispirato queste due artisti nella realizzazione del videoclip:
“Ci siamo ispirati a varie cose, sicuramente ai quadri di Turner per i colori e per quelle atmosfere un po’ rarefatte. Per le immagini, soprattutto le immagini finali, ci ha ispirato molto anche Klimt, nella ricerca che abbiamo fatto ci ha colpito vedere quando i migranti venivano tratti in salvo e venivano ricoperti con le coperte termiche dorate, ci hanno un po’ ricordato quell’atmosfera dei suoi quadri, e anche il vestito con i fiori…“