La Maddalena nel Giudizio Universale di Michelangelo: l’indagine di Sara Penco

E se la Maddalena fosse nel Giudizio Universale di Michelangelo? Questa è la premessa – e la tesi espositiva – della restauratrice Sara Penco ampiamente trattata nel volume Maria Maddalena nel Giudizio di Michelangelo, edito da Scripta Maneant. Già disponibile in libreria – è uscito il 13 dicembre scorso – il libro ha più la funzione di un vero e proprio annuncio. Sara Penco non ha dubbi, infatti, sull’inedito messaggio di Michelangelo, lasciato ad imperitura memoria nella Cappella Sistina. E lo argomenta riccamente, trascinando il lettore in quella che è la storia del Giudizio Universale, nel suo simbolismo ma anche e soprattutto – per quanto possibile – nella mente dello stesso Buonarroti.

A dispetto della sua immortalità, il Giudizio Universale ha infatti un contesto. Ricostruendone la cornice, l’autrice riesce a motivare saldamente la propria posizione, senza lasciar spazio a dubbi. Come si legge nel comunicato stampa di lancio del volume, «l’indagine dell’autrice Sara Penco muove dal perspicace riscontro dell’assenza di una figura chiave nell’affresco. Prima di questa illuminante ricerca, Maria Maddalena non era ancora stata inequivocabilmente identificata all’interno del capolavoro di Michelangelo. La studiosa, per la prima volta in queste pagine, rintraccia nel groviglio di figure sulla parete dietro l’altare della Cappella Sistina Maria Maddalena e ne motiva con convinzione l’identificazione, contribuendo così a caratterizzare l’affresco – una delle opere più conosciute e apprezzate al mondo – di un inedito messaggio teologico».

Maria Maddalena nel Giudizio di Michelangelo: il volume di Sara Penco per Scripta Maneant

Una necessaria sintesi per introdurre il lettore al volume, che è in realtà ricchissimo. Da un punto di vista puramente bibliofilo, Maria Maddalena nel Giudizio di Michelangelo è infatti bilingue (italiano e inglese) e ricco di immagini. Sono i contenuti, tuttavia, a rappresentarne il fulcro. Scritto dalla restauratrice Sara Penco e curato da Asia Graziano, il libro si avvale anche della prefazione della Professoressa Yvonne Dohna Schlobitten, docente presso l’Università Gregoriana e studiosa di fama internazionale da sempre attenta al tema del ruolo della donna nella Chiesa. Del resto, gli elementi da prendere in considerazione sono innumerevoli. Dalla storia dello stesso dipinto alla vita di Michelangelo e alla sua visione della fede, il ruolo di Maria Maddalena nella Cristianità e le sue rappresentazioni, la fenomenologia e il simbolismo della parusia (l’evento dell’ascesa al potere alla fine del mondo del Cristo per inaugurare il Regno di Dio).

La ricerca di Sara Penco è stata lunga e approfondita. Ha toccato fondamentalmente qualsiasi disciplina, dal recupero degli scritti di Buonarroti alla storia dell’arte fine a se stessa. Ad esempio, molto spazio nel volume viene dedicato allo stato d’animo di Michelangelo durante la realizzazione del Giudizio Universale (1536-1541). La sua amicizia con Vittoria Colonna deve aver avuto un ruolo, così come il suo forte senso di colpa nei confronti della sua stessa vita che considerava – fino ad allora – peccaminosa.

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Maria Maddalena è la figura femminile più misteriosa e discussa della cristianità, ma anche simbolo di cambiamento e perdono. Sara Penco si domanda, giustamente, come sia possibile che non figuri nella parusia e la identifica nella donna vestita di giallo intenta a baciare la croce. Anche su questo singolo gesto, la Penco ci regala fonti e documenti che attestano la simbologia e l’iconografia del bacio alla croce. E della croce stessa.

Iconografia, simbolismo e storie di vita

«Maria Maddalena – continua la nota stampa – è strettamente connessa agli episodi salienti della vita di Gesù. Sara Penco si domanda dunque, a ragione, come sia possibile che una figura così centrale del racconto biblico e dell’immaginario cristiano possa non essere presente nel Giudizio di Michelangelo Buonarroti. Da questa constatazione, nasce un’accurata riflessione sull’iconografia della santa e del Giudizio, in rapporto con i testi sacri e in relazione alla produzione di uno degli artisti più significativi di sempre».

L’indagine è sostenuta dall’apparato iconografico risultato della Campagna Fotografica Esclusiva Scripta Maneant in Cappella Sistina. Le immagini in gigapixel consentono incredibili ingrandimenti dell’affresco di Michelangelo. La fedelissima resa cromatica del capolavoro post restauro permette al lettore di avvicinarsi al senso più intimo e profondo di un capolavoro che continua a svelarsi ai nostri occhi e alle nostre menti, a cinquecento anni dalla sua creazione. Una vera e propria esclusiva che rende il volume ancora più raro e iconico.

Foto: Scripta Maneant