È in programma, dal 20 giugno al 20 agosto prossimi, la V edizione del festival a Gibellina che esplora il tema ‘Senza tempo’.
Dal 20 giugno al 20 agosto 2025, Gibellina Photoroad torna con la sua quinta edizione, trasformando Gibellina (TP), futura Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea 2026, in un museo a cielo aperto. Diretto da Arianna Catania, organizzato da Associazione On Image e promosso da Comune di Gibellina e Fondazione Orestiadi, il festival open air e site-specific celebra la fotografia e le arti visive con il tema Senza tempo. Tra eventi gratuiti, mostre, talk, videomapping e workshop, con artisti internazionali come Alex Majoli e Mandy Barker.
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Entrando maggiormente nel dettaglio, Gibellina Photoroad è l’unico festival italiano di fotografia open air e site-specific, tra i pochi al mondo. Le sue installazioni fotografiche di grande formato, progettate per dialogare con il paesaggio urbano di Gibellina, trasformano piazze e monumenti in spazi d’arte pubblica. Un’iniziativa di successo che ha visto coinvolti, dal 2016, 120 artisti in 90 esposizioni. Con opere permanenti come Gibellina Selfie di Joan Fontcuberta e Andata e Ritorno di Moira Ricci.

Ricostruita dopo il terremoto del Belice del 1968 con il contributo di maestri come Pietro Consagra e Ludovico Quaroni, Gibellina è il più grande museo a cielo aperto d’Europa. Il festival ne amplia dunque la vocazione, come sottolinea la sua nomina a Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea 2026, promuovendo la fotografia come arte accessibile e gratuita.
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A guidare gli interventi del 2025 è il tema Senza tempo che ispira i lavori di 11 artisti e collettivi, chiamati a presentare opere inedite, spesso nate da residenze artistiche proprio a Gibellina. Ne nasce un percorso che si snoda tra luoghi iconici. Tra questi, Piazza Beuys, il Teatro di Consagra, il Sistema delle Piazze e il MAC – Museo d’Arte Contemporanea Ludovico Corrao, arricchendo la città-museo con visioni contemporanee.
Artisti e opere di Gibellina Photoroad 2025
Alex Majoli, membro di Magnum Photo, presenta Ozio, un progetto commissionato dal festival che esplora i paesaggi del nord-ovest siciliano, esposto al Baglio Di Stefano accanto alla Montagna di sale di Mimmo Paladino. Paolo Ventura porta, invece, Una città quasi infinita, con stampe di grande formato in Piazza del Municipio, in dialogo con La città di Tebe di Consagra, mescolando fotografia e pittura in scenari onirici.
Feng Li, noto per festival come Les Rencontres d’Arles, propone In Good Day, un’installazione open air in Piazza Beuys che cattura l’straordinario nell’ordinario. E ancora, Mandy Barker, le cui opere sono al MoMA, presenta Altered Ocean nel Sistema delle Piazze, lavoro sull’inquinamento marino da plastica, frutto di 15 anni di ricerca.

Troviamo poi Rima Samman che in Le bonheur tue racconta l’esodo della sua famiglia libanese, dipingendo a mano foto d’archivio. Hélène Bellenger e Damien Caccia, vincitori dell’Open Call 2023, rileggono la tradizione siciliana in La Devorazione, performance con immagini su supporti commestibili, coinvolgendo la comunità gibellinese.
Miriam Iervolino indaga la memoria del terremoto in Ánemos, mentre Arnaud Hendrickx immagina una stazione giapponese in Gibellina Shinkansen Station. Giulia Parlato e Donato Di Trapani presentano Diachronicles, unendo fotografia e suono, e Rossella Palazzolo con Sergio Zavattieri creano Erbario impossibile, fondendo biologia e arte.
Infine, la mostra Alterazioni riunisce 14 artisti emergenti, le cui opere entreranno nella Collezione Permanente Fotografia della Fondazione Orestiadi.
Eventi inaugurali e proiezioni
La quinta edizione diGibellina Photoroad si apre ufficialmente nelle giornate dal 20 al 22 giugno, animate da talk, visite guidate, performance e videomapping. Il 20 giugno, in particolare, la Chiesa Madre di Quaroni si illumina con proiezioni. Come Nightlife at Pinnacle Mountain di Éliane Excoffier, in collaborazione con Rencontres de la photographie en Gaspésie, che riflette sulla convivenza tra specie.
Una call for an open air installation premierà un’opera inedita sotto il Teatro di Consagra, inaugurata durante l’opening. Da segnalare, infine, il progetto Singolare Plurale: un ritratto per la città porta l’arte negli spazi commerciali di Gibellina, esponendo i lavori di laboratori fotografici. Tra questi, un workshop di Simona Ghizzoni con la Comunità Terapeutica CTA Salus per disabili. E uno per bambini, coordinato da Arianna Catania e Melissa Pallini con Polaroid e Nital S.p.a.. Le opere resteranno visibili fino al 2026, rafforzando il legame tra festival e comunità.
Immagini da Ufficio Stampa