Con Generazione Giovani abbiamo ascoltato le parole di Simone D’Aversa, giovane candidato di 27 anni al Consiglio regionale del Lazio, nella circoscrizione di Roma.
Abbiamo parlato di politiche giovanili, sport e sostengo sociale per i giovani.
Quali sono le nuove iniziative di cui secondo te i giovani della Regione Lazio hanno bisogno? Verso quale direzione?
La nostra generazione è quella che è stata maggiormente colpita dalla pandemia. Abbiamo visto dilaniarsi i rapporti sociali tra le persone e ci siamo chiusi in noi stessi. Secondo dati Istat il 34% dei giovani di età compresa tra i 18 e i 34 anni, patisce un forte senso di isolamento.
Per questo credo che la nostra generazione, per ripartire, abbia bisogno di spazi dedicati. E’ impensabile che in ogni comune sia presente un centro anziani e in pochissimi un centro giovani. Soprattutto nelle piccole realtà, un luogo di aggregazione dedicato ai giovani, dove possano esprimere e sprigionare la propria creatività, le proprie aspirazioni e speranze, sarebbe fondamentale anche per costruire la comunità del futuro.
Il rapporto tra candidati u27 e over 27 è nettamente a sfavore delle classi più giovani. Come te lo spieghi? Fino a che punto questo tipo di rappresentanza è giusta secondo te?
Questo divario rappresenta appieno il contesto sociale e politico nel quale viviamo. I giovani non vengono resi partecipi dei processi decisionali che li riguardano e negli anni è cresciuta in loro l’idea che le cose non possono cambiare.
La politica tratta le politiche giovanili solamente come mero manifesto elettorale, ma nel concreto alla fine i risultati non arrivano o non vengono proprio perseguiti.
Quindi, questo divario tra candidati under27 e over27, logicamente non è giusto che esista, ma sta a noi giovani ricominciare a pretendere gli spazi di cui necessitiamo, altrimenti la situazione non migliorerà mai.
Sei tra i pochi candidati u27 per queste elezioni regionali. Cosa puoi dare in più rispetto ai candidati più adulti?
Rispetto ai candidati più adulti posso portare l’entusiasmo e l’intrapendenza di un giovane che ci mette impegno e passione in tutto quello che fa.
Lì dove mancherà l’esperienza compenserò con la forza di volontà e l’umiltà.
Inoltre, al contrario di colleghi più adulti, posso farmi vero portavoce delle esigenze della nostra generazione, perchè chi meglio di un giovane può capire realmente le problematiche delle ragazze e dei ragazzi?
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Qual è il campo in cui i giovani hanno bisogno di maggior sostegno? Può la politica della Regione essere un alleato in questo senso?
I giovani hanno bisogno di maggiori spazi a loro dedicati e la Regione dovrebbe coordinarsi con i Comuni delle varie province per cercare di individuare spazi pubblici da poter essere sfruttati in tal senso.
La nostra Regione dovrebbe favorire l’istituzione di un organo come il Consiglio comunale dei giovani o consulte simili in ogni Comune, cosicchè i giovani diventino protagonisti dei processi decisionali che li riguardano.
Cercare di favorire anche, ad esempio, l’apertura in orari extrascolastici delle strutture scolastiche, dove i ragazzi possano socializzare e approfondire le proprie conoscenze.
Rafforzare e garantire il diritto allo sport, perchè soprattutto nei piccoli centri, è l’arma di aggregazione più forte e diretta che si possa utilizzare. Lo sport è sia integrazione che veicolo per l’educazione.
Qual è il messaggio che vuoi lanciare ai giovani della Regione Lazio in vista delle elezioni del 12 e 13 Febbraio?
Il messaggio che voglio lanciare è sicuramente quello di andare a votare. Solo con il voto abbiamo la possibilità di migliorare veramente le cose, è un nostro diritto e un nostro dovere.
Fate un scelta coraggiosa, votate un giovane come me, come Simone D’Aversa, con l’unica promessa di essere sempre disponibile all’ascolto.
A me piace un tipo di politica che abbia un rapporto diretto con i cittadini, che non si presenti da loro solo durante la campagna elettorale e che non faccia promesse. Una politica che sia Controcorrente, per davvero!