Dopo aver abbandonato il palco in diretta nella serata del Festival di Sanremo di venerdì 7 febbraio, Bugo racconta la sua versione dei fatti in conferenza stampa sabato 8 febbraio. Prima di lui, però, a parlare è Valerio Soave di Mescal, che appare visibilmente dispiaciuto per quanto accaduto.
«Quando abbiamo fatto ascoltare il pezzo a Morgan gli è piaciuto molto, ma la sua prima richiesta è stata quella di firmare il pezzo. – esordisce Soave – Bugo ha accettato, ma la verità è che Morgan non ha firmato una cosa del pezzo. Volevo puntualizzare che mi appello alla coscienza di ognuno di noi, la vita di una persona è più importante di qualsiasi polemica. Aiutatelo. Altrimenti si alimenta una situazione delirante, perché quando dice che ha scritto la canzone lui ci crede davvero. Lo dico col cuore».
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«Ci siamo accordati per venire a Sanremo e Morgan voleva avere libertà sull’arrangiamento della cover – continua Soave – il giorno prima della cover sono arrivate al Maestro De Amicis undici versioni dello spartito, e pensate che con ogni spartito nuovo viene automaticamente tolto l’ultimo inviato. Il Maestro li ha definiti insuonabili e zeppi di errori armonici. Ha litigato anche con i musicisti. Non c’è stato nessun sabotaggio, ma che interesse potevo avere a sabotare i suoi spartiti?».
«Il 26 gennaio – conclude Soave – mi è arrivata una proposta contrattuale in cui mi si chiedevano 55mila euro e il controllo di tutti i rimborsi della Rai, nonché l’ultima parola sugli arrangiamenti e varie condizioni vessatorie. Ho chiamato chi segue Morgan e un avvocato. Da quel momento sono iniziati comportamenti contro la partecipazione e i sabotaggi».