L’Arena di Verona ha ospitato Morgan e Vittorio Sgarbi nell’ambito del Festival della Bellezza con il progetto Arena Agorà. L’artista e il critico d’arte hanno, così, calcato il palco secondo una configurazione centrale con il pubblico distribuito attorno. Esattamente come una moderna agorà.
A fare da canovaccio per la serata, un confronto tra musica e poesia che ha indagato l’espressione artistica dell’amore. Vittorio Sgarbi ha interpretato versi sul tema di Jacques Prevert, Pedro Salinas, John Donne, Eugenio Montale mentre Morgan ha attraversato il tema cantando e suonando Tenco e Modugno.
E nell’anfiteatro più famoso al mondo non è mancata l’occasione per ricordare Philippe Daverio da poco scomparso. “È l’unico con cui non sono riuscito a litigare – ha detto Sgarbi – perché rendeva l’arte festosa. Il critico la fa diventare un funerale, mentre lui ne faceva una festa: l’arte deve essere bella, felice, leggera.”
LEGGI ANCHE: Morgan, petizione per il ritorno in Rai: «Ringrazio le persone che l’hanno lanciata»
Da parte propria, invece, Morgan ha mostrato un farfallino appartenuto a Daverio, gelosamente conservato e dato in prestito solamente per una sera a Sgarbi.
Poche ore prima della performance, Morgan ha postato sui social una breve clip video in cui suona alla chitarra affiancato da Sgarbi. “In attesa di salire sul palco – ha commentato – La canzone è del 1933, del cantautore napoletano futurista Rodolfo De Angelis, uno dei padri della canzone in assoluto, della canzone moderna però anche della canzone sociale che poi verrà successivamente presa come modello sia da Lauzi che da Luigi Tenco e Fabrizio De André.”
Foto Kikapress