Non di rado le certificazioni settimanali FIMI premiano vecchi successi: vi siete mai chiesti perché solo ora vere e proprie hit raggiungono il Disco d’Oro e di Platino? Ve lo spieghiamo noi.
La settimana musicale si apre di norma con le certificazioni rilasciate ufficialmente da FIMI che, sulla base dei dati GfK, premiano album e singoli che hanno superato le soglie di vendita previste. Tra i FIMI Awards capita non di rado di scovare vecchi successi, hit italiane e internazionali di diversi decenni fa, che solo oggi raggiungono il Disco d’Oro o il Disco di Platino. Sapete perché?
Da Lucio Battisti a Vasco Rossi, da Claudio Baglioni agli Articolo 31, solo per citare alcuni dei casi recenti. Parliamo di dischi e canzoni che in passato hanno venduto milioni di copie, ben più delle poche migliaia necessarie oggi per ottenere l’Oro. Altri tempi, viene da dire, certo lontani dai numeri contemporanei.
LEGGI ANCHE: FIMI Awards: come ottenere il Disco d’Oro e il Disco di Platino
Il motivo di questo tardivo riconoscimento si deve alla collaborazione tra FIMI e GfK. Questa, nel 2010, ha introdotto una modalità di conteggio che assicura una rilevazione precisa e uniforme dei dati. Non era così negli anni precedenti, quando vigevano le autocertificazioni prodotte dalle singole aziende e il monitoraggio non era univoco. Altra epoca anche da questo punto di vista.
Questo nuovo e unitario metodo di raccolta dei dati, proveniente dal solo ente certificato a seguirlo, è applicato anche alle registrazioni antecedenti l’accordo. Ovviamente, sottolinea FIMI nella sezione dedicata del sito, “i grandi successi raggiunti in passato non vengono penalizzati dall’introduzione delle certificazioni FIMI, che pur costituiscono l’unico riconoscimento ufficiale agli artisti che si misurano in un mercato fortemente rinnovato con l’avvento del digitale.”
Da qui, il Disco d’Oro, di Platino e così via assegnati a hit storiche, le cui vendite valide per le certificazioni sono solo quelle dal 2010 in avanti.
Foto Shutterstock