‘Strappare lungo i bordi‘, la serie di Zerocalcare uscita su Netflix il 17 novembre scorso, è già diventata un cult.
La sua ironia, i suoi modi di dire e i personaggi storici che da sempre vivono il mondo del fumettista, sono i punti di forza della serie, che è anche il primo prodotto animato creato in Italia a finire tra le tendenze del servizio di streaming. ‘Strappare lungo i bordi‘, infatti, in pochi giorni è finito dritto in cima ai contenuti più visti, superando Squid Game e le nuove puntate di Narcos.
Accompagnato dai fedeli Sarah e Secco, nella serie, Zerocalcare ripercorre la sua vita, dall’adolescenza al presente, nell’immancabile accento romano, che ha creato qualche polemica in Rete, prontamente annullata dal fumettista:
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“Dopo aver scritto duemila pagine in sette anni non ce la facevo più a fare solo fumetti: dovevo fare qualcosa di diverso”, racconta Zerocalcare in un’intervista.
La serie su Netflix è una scommessa vinta. E pensare che Zerocalcare era convinto che sarebbe stato un fallimento totale.
Ad animare ‘Strappare lungo i bordi’ è stata la DogHead Animation di Firenze, specializzata in prodotti 2D, che già in passato ha prodotti diversi successi.