Dal 7 marzo nel Complesso Museale Bistrița- Năsăud a Bistrița, la mostra ‘Preghiere di vetro – Fantasie di cristallo’.
Si è conclusa a Oradea, in Romania, la mostra d’arte Preghiere di vetro – Fantasie di cristallo dell’artista Luigi Ballarin, i cui quadri hanno trovato un’ispirazione letteraria nelle leggende trentine e rumene raccolte e riscritte dallo scrittore Mauro Neri. Dopo il successo di pubblico e critica dei tre mesi di esposizione presso il Palazzo Vescovile Romano-Cattolico, i 42 quadri si trasferiranno a Bistrița, nel distretto di Bistrița-Năsăud, dove dal 7 marzo (vernissage alle ore 17) saranno visibili sino al 10 aprile nel Complesso Museale Bistrița- Năsăud. La mostra è accompagnata da un coloratissimo libralogo, grazie al quale sarà possibile portarsi a casa sia la bellezza dei quadri di Luigi Ballarin, sia le storie trentine e transilvaniche narrate da Mauro Neri.
Le opere in mostra
Preghiere di vetro – Fantasie di cristallo è una contaminazione tra arte figurativa e letteratura popolare che trae spunto dai venditori ambulanti (Klòmeri) della Valle dei Mocheni (Trentino, Italia). Percorrendo ogni anno a piedi e in inverno la penisola balcanica, nella seconda metà dell’Ottocento vennero in contatto coi contadini della Transilvania che occupavano le giornate rigide dell’inverno per dipingere icone ortodosse su vetro.
Questi semplici e affascinanti quadretti di religiosità popolare vennero diffusi in tutti i Balcani proprio dai Klòmeri trentini e ancora oggi è possibile trovarne esemplari in case private oppure in collezioni e musei d’arte popolare. La mostra, avvalendosi del pennello di Luigi Ballarin e delle antiche leggende recuperate dalla penna di Mauro Neri, ci fa conoscere un religiosità semplice e genuina (le preghiere di vetro, appunto) e le storie nate dai sogni, dalle speranze ma anche dalle rabbie dei popoli trentini e transilvanici.
Storie di fede e fantasia
I quadri di Luigi Ballarin e le leggende di Mauro Neri saranno a disposizione di quanti, a Bistrița, sono incuriositi da questo connubio originale tra fede e fantasia, tra desiderio di soprannaturale e storie che raccontano l’umano in tutte le sue declinazioni. E di leggende – della Val dei Mocheni in Italia e della Transilvania in Romania – parlano i ventuno grandi quadri di Ballarin.
I dipinti sono realizzati con colori acrilici e smalti su tela e offriranno una interpretazione originale alle antichissime storie delle tue terre tra loro sorelle, contenute nel Libralato (in lingua rumena) collegato alla mostra. Assai godibili nella loro esplosione di colori saranno anche le ventun icone più piccole, realizzate in stile orientale (20 dipinte con colori acrilici e smalti su tela e una su vetro).
I dipinti di Luigi Ballarin, afferma il curatore della mostra Prof. Aurel Chiriac, «sono un esercizio di recupero di se stesso tramite il bello artistico. E dimostrano cosa vuol dire la contaminazione tra l’arte visiva e la scrittura, tra i colori e le parole, ma anche tra le civiltà dell’Occidente e dell’Oriente allo stesso tempo».
Il sodalizio artistico
Non è la prima volta che le tele e i colori di Luigi Ballarin si incrociano con le parole e la fantasia di Mauro Neri. Amici da molti anni, nel 2019-2020 i due – veneziano il primo, trentino il secondo – hanno dato vita a una mostra accompagnata da un racconto che ha letteralmente fatto il giro d’Europa e del Medio Oriente: Anselmo e Meral – Dal Lago di Garda al Mar Nero inseguendo antiche storie.