Vincitore di Area Sanremo, Matteo Faustini presenta al Festival ‘Nel bene e nel male’ e il suo primo album ‘Figli delle favole’. La nostra intervista.

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Bresciano classe 1994, Matteo Faustini è pronto a salire sul palco del Festival di Sanremo 2020 dove si presenta con il brano Nel bene e nel male (qui il testo). Da vincitore di Area Sanremo, il giovane cantautore e maestro di scuola elementare firma il pezzo insieme a Marco Rettani e con la canzone intende mandare un messaggio preciso.

“Questo brano nasce dall’esigenza precisa di comunicare un preciso contenuto, ovvero l’importanza dell’esserci sia quando le cose vanno bene sia quando vanno male. Perché in ogni essere umano c’è una parte di bene e una parte di male, ma quanti sono disposti ad amare entrambe?”

Il male se viene accettato e si cerca di migliorarlo, dentro quello stesso male c’è del bene.

“Questa canzone è un omaggio a tutte quelle persone che abitano in modo permanente le stanze del nostro cuore. – continua Faustini – Quando l’ho scritta non pensavo minimamente a Sanremo e, anche se non è il più radiofonico o commerciale tra quelli che ho scritto, l’ho scelto per Sanremo perché è il brano più vero, quello in cui mi metto più a nudo.”

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E con altre nove tracce più la versione unplugged della canzone sanremese, Nel bene e nel male fa parte del primo album di Matteo, in uscita venerdì 7 febbraio. “Non mi sembra ancora vero poterne parlare, veramente! Figli delle favole è il mio bimbo, sono io. Sono undici inediti, undici errori, undici insegnamenti.”

Errori, chiediamo? “Amo le fiabe e mi reputo figlio delle favole, tanto che in ogni brano c’è una citazione Disney che è metafora per comunicare determinati contenuti. – ci spiega meglio Faustini – Parlo di bullismo, della paura di crescere, di coma, di omicidio: tanti temi diversi che nascono dalla mia necessità di comunicare.”

Spesso ho fatto l’errore di nascondermi dietro le favole per la paura di mettermi in gioco e provare ad apprezzare di più il mondo in cui viviamo che non è esattamente come viene descritto nelle favole.

E c’è un impegno, forse nato proprio dal suo essere insegnante, che Matteo intende onorare a Sanremo e nel suo primo progetto discografico. “Sto cercando di portare un po’ del sorriso dei bimbi perduti nel nostro pianeta del tesoro, quello in cui viviamo.”

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Foto di Marco Piraccini da Ufficio Stampa Parole e Dintorni

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