Finalista ad Amici 19, dove ha potuto contare sul sostegno del pubblico, la cantautrice Giulia Molino ha debuttato con l’album ‘Va tutto bene’. La nostra intervista.
Terza classificata ad Amici 19, dopo la collega vincitrice Gaia e il ballerino Javier, la cantautrice Giulia Molino ha debuttato con il suo primo album ‘Va tutto bene’. Sempre premiata al televoto dai suoi “Scugnizzi”, a conferma di essere presto entrata nel cuore del pubblico, l’artista salernitana si muove tra hip hop e influenze urban sulle quali innesta racconti personali.
Ed è così che suonano le sette tracce del disco d’esordio, anticipato in radio dall’omonimo singolo che ha raggiunto subito la vetta della classifica iTunes.
Partiamo dal tuo primo album, disponibile in digitale e dal 24 aprile anche in formato fisico. Come è nato ‘Va tutto bene’?
‘Va tutto bene’ nasce da un’analisi su me stessa. Il 2018 è stato un anno importante durante il quale mi sono messa in discussione e, con impegno, ho trovato la mia strada. Collaborando con la mia grande famiglia “Isola degli Artisti”, ho cominciato a scrivere i miei primi pezzi e a lavorare sulla realizzazione dell’album. Ecco come nasce ‘Va tutto bene’, dalla dedizione, dalla costanza, dalla passione dall’amore per la musica.
Sono certa del fatto che presto potremo abbracciarci e goderci la vita in tutta la sua meraviglia.
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La tua “ricetta” musicale unisce urban e hip hop su racconti personali: come è nata e quali sono stati i tuoi punti di riferimento per trovare il tuo focus artistico?
È da anni ormai che ascolto e apprezzo il rap, perché credo abbia una forza comunicativa spesso più forte rispetto al pop. O almeno ho scoperto di essere maggiormente comunicativa e schietta grazie al linguaggio urban. Diciamo che si tratta di un mondo che mi ha sempre affascinato e che mi ha permesso di raccontarmi senza filtri e di trasmettere un importante messaggio: niente, nemmeno un disturbo alimentare come l’anoressia, potrà mai portarci via la gioia di vivere per i propri sogni.
Proprio a livello di testo, ti sei messa anche molto a nudo: quanto è stato doloroso e quanto invece quasi terapeutico affrontare certi argomenti?
Parlare del mio “mostro” nel brano Nietzsche non è stato facile. Temevo di non essere compresa, perché mettersi a nudo sarebbe stato un atto di vero coraggio, d’altronde in contrasto con le fragilità e i mille dubbi che ho sempre portato addosso. L’anoressia è un disturbo spesso visto come un tabù, e forse è questa la reale motivazione per cui ho deciso di espormi, senza troppi se, senza troppi ma.
E ho fatto bene, perché è stato proprio grazie a Nietzsche che ho avuto modo di spogliarmi delle mie paure: insomma, parlarne in modo così esplicito in una canzone ha fatto bene a me, ma soprattutto alle persone che mi seguono.
Nietzsche è allora diventato un manifesto contro l’anoressia, contro quel mostro che ti trascina nell’oblio.
Chiunque può “prenderlo per mano”, imparare a conviverci, a domarlo, a vivere davvero. E tutto questo accade grazie all’amore per le proprie passioni. Bisogna vivere ponendosi sempre nuovi obiettivi, perché i sogni ci salvano la vita.
L’avventura nella scuola è ancora fresca ma che esperienza è stata per te il talent, sia artisticamente sia umanamente?
Artisticamente ho imparato a scoprirmi grazie ai miei fantastici vocal coach. Per quanto riguarda il punto di vista umano, grazie ad Amici ho imparato a non aver paura della mia sensibilità e della mia emotività.
Il pubblico ti ha sempre sostenuta e hai avuto il riscontro del televoto che ti ha premiato spesso: ti aspettavi una riposta tanto calorosa?
No, non me lo aspettavo. Tante volte mi sono chiesta le motivazioni, e la risposta è che, secondo me, essere se stessi è la chiave di tutto. Spesso sono stata “criticata” per aver pianto tanto, ma, se tornassi indietro, non cambierei di una sola virgola il mio percorso. Perché questa è la vera Giulia, perché non ho mai censurato la mia emotività. Ecco, credo che essere veri consenta alle persone di affezionarsi e di appassionarsi. Dopotutto, è semplice riconoscersi nella verità e nella purezza delle emozioni.
Sei stata catapultata dalla casetta di Amici all’isolamento domestico per l’emergenza sanitaria che l’Italia sta attraversando. Come stai affrontando questi giorni?
Scrivo, scrivo tanto. Ascolto musica e provo ad essere quanto più attiva possibile sui social, in modo da non interrompere il legame che si è creato tra me e gli scugnizzi. Ah, ovviamente sono anche una casalinga disperata alle prese con le pulizie domestiche.. ma questa è un’altra storia!
Che cosa ti auguri, ora, per questo 2020?
Mi auguro che tutto torni presto alla normalità e di poter finalmente fare instore e concerti con la mia band. Non vedo l’ora di poter incontrare tutte le persone che mi seguono e che non hanno mai smesso di mostrarmi il loro affetto. Spero di poterle abbracciare e restituire tutto questo amore tramite la mia musica, che adesso appartiene anche a loro.
Foto da Ufficio Stampa Parole e Dintorni