Si intitola Cool il singolo d’esordio di Palmitessa, uscito il 29 maggio su etichetta One Fingerz/Polydor/Universal Music. Di fatto, Palmitessa – classe 1997 – è la prima artista a firmare con l’etichetta One Fingerz di Danti, produttore del pezzo.
«Ho incontrato Danti a un camp di scrittura di Sony. – ci racconta Valeria – Ci siamo quindi incontrati ‘come autori’ e da lì abbiamo iniziato a parlare e a pensare di beccarci a Milano. Ho iniziato scrivendo per altri, ma quando mi sentiva provinare i brani restava sempre sorpreso. Prima avevo un gruppo e facevo cose diverse, grazie a lui sono tornata alle origini. Quando scrivo per me sono molto più esigente, se dovessi affidare i miei brani a qualcun altro credo che non li canterebbe nessuno».
Cool è comunque un esordio col botto. Una bomba di energia e di rime senza filtri che, effettivamente, non poteva essere cantata da nessun altro se non da chi ha avuto l’audacia di firmare un brano simile. Già il teaser del singolo aveva attirato la curiosità di molti utenti di Tik Tok, prima ancora della pubblicazione sulle piattaforme digitali.
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«Ti dico la verità – ci spiega Palmitessa – non mi aspettavo di fare un pezzo a cassa dritta. Lo reputo un esperimento, perché in quarantena stavo svalvolando e l’ho fatto per divertimento. È venuto fuori un pezzo figo e ho pensato che potesse essere il primo singolo. È nata prima la base che mi ha mandato Danti. All’inizio non sapevo che farci, ma poi è partito il ritornello e da lì si è evoluta la scrittura del brano. Avevamo altri pezzi, ma questa era la roba più giusta. A maggior ragione perché è la prima. Diciamo che è uno schiaffo».
«Prima che uscisse il pezzo ero un po’ in sbatta, perché non dico cose leggere. Avevo in mano una granata. – ci spiega ancora l’artista – Durante il lockdown non potevo fare altro e mi sono concentrata sulla scrittura, ma sto continuando a scrivere per cercare di capire in che direzione andare. Non vengo assolutamente dal rap, lo ascolto molto ma in realtà sono nata come top liner. Sono in fase di assestamento. Ora avevo l’esigenza di dire qualcosa, che oggi come oggi nessuno ti dà niente per niente. Devi darti una mossa».