Valeria Vedovatti sarà una delle conduttrici dello SlimeFest 2020, che andrà in onda venerdì 11 dicembre alle ore 20:00 solo su Nickelodeon (Sky 605). Con più di un milione di follower su Instagram e 1.6 milioni di seguaci su Tik Tok, Valeria è diventata ormai un punto di riferimento per le nuove generazioni e il palco dello SlimeFest sarà sicuramente un’ulteriore occasione per parlare e confrontarsi con i giovanissimi. Ma come ha affrontato Valeria questo ruolo? Ecco la nostra intervista.
Ciao Valeria, come stai? Come hai affrontato e ti sei preparata a condurre lo SlimeFest?
Secondo me in questo periodo la cosa fondamentale è adattarsi, trovare dei modi per fare ciò che facevamo prima adattandosi a quello che ci circonda. L’edizione 2020 dello SlimeFest, in questo senso, è geniale. Sono riusciti a mantenere gli ospiti, lo stesso clima e lo stesso format degli altri anni, ma in maniera differente. Sono molto onorata di condurlo. Ho partecipato allo SlimeFest dell’anno scorso e ho sempre seguito l’evento. Mi ha sempre appassionato tantissimo lo SlimeFest e condurlo, soprattutto in quest’anno un po’ particolare, è un grandissimo onore.
Mi sembra che, nonostante le difficoltà, ci siano molti nomi e tanti contenuti…
Sì, ci sono forse più contenuti! È molto bello il fatto che ogni artista vada in onda dalla sua città. Ogni cantante si è esibito nella propria città con lo sfondo alle spalle e credo sia molto divertente. L’esibizione ha ancora più significato, perché è come se lo SlimeFest girasse l’Italia più degli altri anni. Si vedranno pezzi di Roma, Milano, Torino. Credo sia un modo di riunire tutti in questo periodo in cui fisicamente non è possibile.
Invece tu e Marta Losito da dove condurrete?
Io e Marta abbiamo condotto dagli studi collegandoci a distanza con gli altri.
Qual è stata per te la sfida più grande e più soddisfacente di questa esperienza?
Si tratta della mia prima esperienza sul set, quindi ero molto emozionata. Anche perché il mio sogno è proprio quello di presentare un programma, di intrattenere il pubblico. Ero agitata, ma appena ho iniziato a parlare mi sono sentita a mio agio, perché il tema dello SlimeFest lo sento molto mio. Quindi è stato molto naturale. È stata un’esperienza molto positiva sotto tutti gli aspetti.
Niente di troppo complicato, quindi.
Sì, all’inizio un pochino, poi è stato tutto molto naturale.
Come vivi il fatto di essere un punto di riferimento per i giovanissimi? Immagino comporti anche grandi responsabilità.
Ovviamente sì, c’è una grande responsabilità. C’è quando parli a tante persone, e ancora di più quando il pubblico è giovane. Mi impegno sempre per trasmettere messaggi positivi ed educativi, ma mi diverto anche molto perché sono miei coetanei. Ci capiamo sempre.
Conoscevi gli artisti che si esibiranno quest’anno sul palco dello SlimeFest e quanto ti ha aiutato la musica durante il lockdown?
Ho scoperto molto la musica in pandemia. Proprio durante il lockdown di marzo ho iniziato a usare Spotify. Ho ascoltato tantissima musica, sia durante il giorno che prima di andare a dormire. Facevo partire la musica prima di addormentarmi e mi svegliavo con la playlist che ancora andava avanti. La musica mi è stata molto d’aiuto perché è in grado di capirti in ogni momento. Tanti artisti presenti allo SlimeFest li seguo e li stimo tanto. Altri non li conoscevo molto bene e ho avuto occasione di ascoltarli più recentemente.
Qual è il commento dei tuoi follower che ti rende più orgogliosa?
Quando mi dicono Mi hai fatto sorridere o Mi hai aiutato in un momento difficile è sempre una soddisfazione grandissima. Sapere che qualcuno vede nei miei contenuti un rifugio e un posto sereno, dove non si sente giudicato, è una bella cosa ed è anche il mio obiettivo. A me piace tanto aiutare le persone, mi rende felice rendere felice qualcuno. Ogni volta che mi scrivono questi messaggi sono super contenta.
La cosa che invece ti fa più arrabbiare tra ciò che senti dire dalle generazioni più grandi?
Secondo me c’è tanta generalizzazione. Una persona adulta magari vede un Tik Tok con un ballettino e generalizza. Non è negativo il video di un balletto, magari non comunica niente di incredibile, ma subito porta i più grandi a dire che le nuove generazioni sanno dire cavolate e basta. Invece, secondo me, anche in rete tra le nuove generazioni ci sono tanti valori e non è tutto superficiale come sembra.
Sei riuscita ad evitare la cascata immancabile di Slime?
Aspettatevi delle sorprese perché di certo non si sono fatti mancare lo Slime, essendo la cosa principale di questo evento.
In che modo il lockdown ha influito su ciò che fai e sulla tua creatività?
Bisogna adattarsi. Spesso facevo contenuti all’esterno o in giro, interagendo con la gente. Mi sono dovuta ingegnare, ma questo è il bello dei social. Bisogna sempre trovare qualcosa di nuovo in base alla situazione. Ha cambiato un po’ le cose, ma questo mi ha permesso di creare altri contenuti. Adattarsi è fondamentale.
Del resto, la creatività deve essere flessibile.
La creatività è non porsi limiti ed essere totalmente aperti a qualsiasi cosa. Durante il lockdown è stato fondamentale non chiudersi troppo nella negatività della situazione, ma riscoprirsi, fare nuove cose e sfruttare questa occasione per rinnovarsi.
Oltre alla musica, cosa hai scoperto?
Ora l’ho un po’ abbandonato, ma ho fatto tanto sport e tanto work-out. Mi sono presa tanto tempo per me, per pensare, scrivere, stare nella natura. Ho la fortuna di vivere in Svizzera e ho un giardino grandissimo. Sicuramente è stato molto bello e ha portato i suoi frutti.