Tra gli artisti che quest’anno si esibiranno in occasione dello SlimeFest 2020 c’è anche Il Tre. Lo show televisivo dedicato ai ragazzi andrà in onda venerdì 11 dicembre alle ore 20:00 solo su Nickelodeon (Sky 605) e vede un cast musicale composto da Emma Muscat, Giorgia Boni, Leo Gassmann, Ludwig, Random, Shade e – appunto – Il Tre.
«È stata una bella situazione, in primis perché mi sono esibito a Roma. – ci dice Il Tre – Avevo San Pietro alle spalle. In secondo luogo, se sono uno degli artisti selezionati, vuol dire che qualcosa di buono l’ho fatto. L’unico rimpianto è quello di non poter essermi esibito davanti al pubblico, ma il periodo storico è quello che è. Sarà per l’anno prossimo».
Di sicuro, il 2020 per il rapper laziale è stato pieno di soddisfazioni. A partire dal Disco di Platino arrivato con il singolo Te Lo Prometto e i numeri registrati sulle piattaforme streaming e sui social.
«Per me la certificazione era un traguardo così lontano mesi fa che, quando è arrivata, ho fatto fatica a realizzare. – spiega Guido – Quando è arrivato il Platino, è stato assurdo e inaspettato. Non ho scritto Te Lo Prometto per la certificazione. Non riesco a esprimere a parole la mia soddisfazione, ma i risultati parlano per me».
«Non so se pensare che è il periodo che mi ha stimolato o se, senza questo casino, sarebbe tutto triplicato. Non lo potrò mai sapere, quindi mi godo il momento».
Il Tre e Tik Tok: «Mi ha premiato la spontaneità»
«Il mio approccio a Tik Tok è iniziato a caso. – ci racconta Il Tre – Ero in lockdown, non sapevo cosa fare e da tempo avevo ricevuto richieste che mi invitavano a provare Tik Tok. Sono sempre stato contro, ma in quarantena avevo poche cose da fare quindi ho iniziato a fare qualche video a casaccio. Ho notato una crescita esponenziale dei numeri, però credo che abbia funzionato la spontaneità. Rispetto ai fenomeni del web e ai loro video strutturati, io facevo video divertenti. Mi sono sbizzarrito. La pazzia della quarantena mi ha aiutato».
Non tutto sui social, però, è come sembra. E Il Tre lo sa bene.
«Finché sono messaggi simpatici va bene. – ci dice – Se la viralità si sposta su abitudini ed eccessi poco funzionali, invece, è un’altra storia. Sui social ci sono anche cose molto banali e stupide. Però è stato figo vedere le challenge mettevano in risalto le abilità dei ragazzi. Io faccio musica, in secondo luogo posso anche fare il coglione».
Infine, Il Tre manda un messaggio proprio ai giovanissimi che lo seguono.
«Bisogna avere tanta forza di volontà e molto talento per una disciplina. – commenta – Se non ci credi tu, perché dovrebbero crederci gli altri? Credo che il messaggio principale della mia musica sia di fare sempre ciò che ti piace. Ma con la testa. Devi giocare, ma con responsabilità».