Nashley ci racconta il nuovo singolo ‘Giovane e Triste’, racconto di un artista smarrito (che oggi ci assicura di essere «giovane e felice»).

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Venerdì 12 febbraio esce il nuovo singolo di Nashley, Giovane e Triste (Believe). Un brano che unisce sonorità urban e pop su un tappeto sonoro minimale, che lascia esprimere alle parole tutta la profondità del messaggio. L’artista si sente intrappolato in una disperazione che lo porterà ad avvicinarsi alla figura fragile di Kurt Cobain, in una vita di successo che però non riesce a colmare il vuoto che sente dentro.

«Questo brano è nato in un periodo frastornato della mia vita, cercavo di capire dove volessi arrivare. – ci dice Nashley – Sono pensieri in rima. L’ho scritto a ottobre dopo una chiacchierata con Believe, in cui spiegavo che non sapessi che musica fare. Non mi ritrovavo più nella trap, ed ero triste perché non riuscivo a scrivere. Poi un giorno ero in studio con Movimento ed è uscito questo loop di chitarra. Il pezzo è uscito da solo. La strofa non so neanche se l’ho scritta, credo sia uscita senza scriverla».

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Proprio la base, all’apparenza così scarna, per Nashley «è stata un dramma».

«Ci siamo guardati e volevamo lasciar stare. Per chi se ne intende di strutture musicali, la base è fatta da 70 sequenze eppure suona minimal. È stato un bel lavoro, ma abbiamo rifatto le chitarre quindici volte. Le cose semplici sono le più difficili, ma credo che nella semplicità si ritrovino più persone».

Giovane e Triste è la fotografia di un artista smarrito. Ma ora Nashley, indubbiamente, ha «tutto chiaro, vedrete con il disco».

«Adesso è tutto chiarissimo. È pazzesco come in un paio di mesi, parlando con autori e produttori nuovi, ho tutto chiaro come se non fosse successo niente. So cosa spero succederà. Non sono più triste, mi ritrovo in ciò che ho scritto ma ho passato quella fase. Sono riuscito a mettere a posto il puzzle. Sono molto sereno in questi giorni. Ora sono giovane e felice».

Il principio però resta. «I soldi non aiutano a farmi sentire meno solo in mezzo alla gente. – conclude Nashley – Non credo che i soldi e la fama compensino il vuoto di una persona. Anzi spesso amplificano la tristezza».

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