Chicoria ci racconta ‘Servizio Funebre 2’: desiderio di rivalsa soprattutto nei confronti della politica e un messaggio ai giovani.

loading

Il 15 febbraio è uscito Servizio Funebre 2, il nuovo album di Chicoria. Servizio Funebre 2 arriva a distanza di sette anni da Servizio Funebre, uscito nel 2014, e – se la costante tra i due lavori è l’assoluta mancanza di filtri del rapper – qualcosa nel contesto che circonda Chicoria è cambiato.

«Il filo conduttore degli album è la voglia di rivalsa. – ci dice Chicoria – Servizio Funebre però era più sulla scena rap, qui è più sulla politica. Il problema è la visione carrieristica dei politici. Politica significa manifestare le proprie idee, ma anche coesione. Significa accettare quello che dice l’altro e arrivare a un punto di incontro. Se qua le persone di destra e sinistra si danno l’uno contro l’altro non troveremo mai un punto da cui partire per un progetto a lungo termine».

LEGGI ANCHE: Merk & Kremont: «Divertirsi è una necessità e chi fa musica lo sa bene»

Il messaggio, insomma, è chiaro. E la platea a cui Chicoria parla è soprattutto quella delle nuove generazioni. Servizio Funebre 2, parla, infatti «ai ragazzi».

«Volevo dire loro di mettere il focus dei loro pensieri su cose più importanti delle classiche stupidaggini che si sentono nelle canzoni rap o trap».

Eppure, il problema per Chicoria non sono di certo i giovani. «Non è colpa loro, è anche colpa delle istituzioni che non sanno bene indirizzarli. – ci spiega il rapper – Ormai una colonna portante della società sono i social network. Significa che probabilmente un ragazzino di 12 anni guarda il feed di Instagram, che non è detto sia educativo. E non c’è sempre una guida che ti dica che quelle sono stupidaggini».

«Non mi ergo a faro o censore di quello che non va bene. – si affretta però a precisare Chicoria – Dico di andarci coi piedi di piombo su certe cose. Tutti spingono come valore i soldi e la droga. Ai ragazzi non viene detto che la vita vera non è come Gomorra che in quattro stagioni due volte solo si presenta la polizia. Se sei in strada, la polizia si presenta anche tre volte al giorno. Se sei nell’illegalità, la pagherai con la libertà».

Insomma, c’è politica in Servizio Funebre 2. Eppure, alla fine, non si può non notare quanta politica manchi nella musica.

«Sono contento che ora la musica è una professione a tutti gli effetti. Da una passione può nascere un lavoro e ne sono felice. Però da un altro punto di vista un ragazzo giovane non ha la consapevolezza che serve per parlare alle persone. – argomenta in proposito Chicoria – Le persone ti ascoltano. In un certo senso le educhi. Anche se fai quello al di sopra di tutto».

E se è vero che «la musica italiana ha sempre copiato quella americana» e che succeda lo stesso ora «con i trapper italiani che prendono spunto dai rapper americani», va detto che – secondo il rapper – «ci siamo scordati che il vero lavoro dei rapper è rappresentare».

«Devi rappresentare il posto da cui vieni. Se scimmiotti qualcosa che viene da oltreoceano non stai rappresentando il tuo posto. Non abbiamo la stessa diffusione di armi che abbiamo in America. È un’altra società. Copiare l’America è una buffonata. Abbiamo altri problemi, siamo i migliori spacciatori di cocaina al mondo. Parla di quello».

Revenews