Si intitola La Camera di Viola il nuovo singolo dei Granato, in uscita il 18 marzo. Dopo l’uscita dei singoli Europe e Ultra e a quattro anni di distanza dalla pubblicazione del loro album d’esordio, Corrente, il duo composto da Francesco Bianco (voce, chitarra, synth ed elettronica) e Alessandro Cicala (chitarra) torna dunque con un nuovo brano, che anticipa l’album Canzoni per giovani adulti.
«I Granato nascono nel 2017. – ci racconta Francesco – Abbiamo formato questo duo partendo da esperienze pregresse, perché abbiamo avuto varie formazioni. Dopo il primo disco Corrente, abbiamo iniziato a lavorare con Dario Giuffrida per il live. Dario ha dato un grande apporto al nostro sound e alle nostre idee. La scorsa estate abbiamo invece pubblicato i due nuovi singoli Ultra e Europe, realizzato durante la quarantena e che parla di quel momento».
Se Europe parla «dell’Europa e del rapporto tra le istituzioni europee e le persone che formano l’Europa», La Camera di Viola è sicuramente un brano meno politico.
«Il periodo ci ha fatto scaturire un po’ di pensieri e riflessioni sul ruolo dell’Italia in quanto nazione, rispetto al rapporto con l’Europa. – ci spiega Alessandro – Sembra un pezzo politico, ma è molto più legato alla nazione in quanto persone. Quindi a noi italiani. Lancia spunti di riflessione senza dare un giudizio vero e proprio».
Granato, il singolo La Camera di Viola
Anche La Camera di Viola è, tuttavia, un pezzo dalla forte ispirazione sociale.
«La parola camera ha un doppio senso. – ci raccontano infatti i Granato – Parliamo della cameretta, ma anche della telecamera con cui la ragazza protagonista del singolo cerca di ritrovare se stessa facendo webcam erotiche. Parla di una ragazza che, durante l’adolescenza, si trasforma diventando schiva».
Musicalmente – ci spiega Alessandro – il brano «nasce da loop creati da me e Dario Giuffrida in studio».
«La base primordiale dei loop è rimasta ed è l’idea ciclica che ritorna su tutto il brano. Il fraseggio costante però si evolve, ed è un’idea che era presente anche in Ultra. La Camera di Viola è, in questo senso, il pezzo che racchiude meglio la ciclicità degli aspetti musicali, che troverete anche nel disco».
Politica, società, musica. Il mondo dei Granato è sicuramente tutto fuorché individualista.
«Siamo cresciuti negli anni ’90, quando il rapporto con il testo era meno individualista rispetto a oggi. – ci dicono – Si parlava di comunità e politica. Volevamo provare nel nostro piccolo a strappare lo scettro all’individualismo. Tutti parlano di loro stessi e delle loro esperienze. Non è sbagliato, ma bisognerebbe appropriarsi di nuovo del concetto di comunità parlando di altre persone e mettendoci nei loro panni. Il nostro obiettivo era non fermarsi alle esperienze personali, ma parlare anche in terza persona di ciò che ci è sembrato sbagliato o giusto nella società. Cerchiamo di dare una nostra interpretazione della realtà che ci circonda. E ci consideriamo parte di un tutto».