Non è stato esattamente come se lo aspettava. Questo ci dice Aiello a pochi giorni dall’avventura sanremese che lo ha visto sul palco con il brano ‘Ora’. Nello specifico, la sua prima performance è diventata virale sul web per il suo strabordare emotivo divenuto in tempo zero meme e gif cliccatissimi.
A sorriderne, ma fino a un certo punto, è lo stesso artista che ci ha raccontato le emozioni della settimana ligure, il suo bilancio post-Sanremo e l’entusiasmo per l’album appena pubblicato.
“Come mi aspettavo il Festival? Guarda, sicuramente me l’aspettavo più facile sotto tutti i punti di vista. – ci confessa Aiello via Zoom – Mi aspettavo di essere più bravo a gestire alcune cose e in realtà, invece, nella prima sera l’emotività mi ha fottuto. Col senno di poi, devo dire che oggi ho un bilancio molto positivo perché come dicono gli esperti, non certo io, quello che conta è la canzone e quello che ne resta alle persone; quindi credo di poter dire che è andato tutto molto bene”.
Certo, la situazione generale ha influito emotivamente in maniera importante. “In quei giorni è stato tutto traumatico per certi aspetti, magico e traumatico allo stesso tempo. – continua l’artista – Avrei preferito stringere e abbracciare i fan e i giornalisti anziché stare sigillato in una stanza di hotel, essere tamponato ogni istante e avere la mascherina fino a due secondi prima di salire sul palco.
Restare isolato e non condividere una serie di cose anche con i colleghi, francamente, dal punto emotivo non ha dato alcun beneficio. Senza considerare che cantare davanti a una fila di seggiolini rossi penso che possa essere paragonabile a un incubo per noi cantanti. Eppure è la realtà”.
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La prima serata: «Un urlo di dolore non può essere composto»
“A mano a mano, le sere successive, andava sempre meglio – riconosce Aiello – anche se avevi dentro, per certi aspetti, il trauma della prima in cui avresti voluto essere perfetto e così non è stato. E va bene anche così perché poi la mia canzone non era affatto una canzone semplice, sia a livello di canto sia a livello di condivisione. Io avevo un urlo di dolore all’interno del brano e, come tale, non può essere scomposto perché se lo fosse sarebbe un vezzo, una cosa studiata a tavolino. E io non studio nulla a tavolino”.
Certo, mi sarei potuto risparmiare la faccia attaccata alla telecamera e una veemenza particolare però, ripeto, se è frutto della verità di momento, secondo me, ci può stare. Quello che conta è, poi, il percorso, il suo proseguo e la canzone.
“Anche colleghi illustri mi raccontavano che quel palco ha fatto tremare i giganti, quasi nessuno ha mai fatto delle performance impeccabili. Neppure le star… quindi perché avrei dovuto essere perfetto io che delle star ho solo quelle che vedo negli occhi? – ammette ancora l’artista – Dopo le varie esibizioni vivevo sentimenti, per certi aspetti, contrastanti.
C’era l’amarezza di non essere stato come avrei voluto ma sentivo anche la carica e la felicità di vedere una costante partecipazione in aumento. Ci sono stati un amore e un apprezzamento che sono stati in crescendo che mi abbracciava sempre di più”.
I meme e gli haters: «Ne ho sorriso, e in molti mi ha chiesto scusa»
E di fronte ai commenti social, invece, qual è stata la reazione di Aiello? “Il meme fa sorridere se dura un giorno poi, ovviamente, a quello hanno provato a legarsi gli haters, persone che purtroppo non hanno una vita probabilmente serena. È gente che non aspetta altro che tu possa scivolare su una buccia di banana per dirti che non sai neanche camminare.
Questo, purtroppo, ci sta nell’epoca in cui viviamo e a me non interessa. Fa parte di quella categoria di persone per cui se anche tu fossi il più bello, il più bravo, il più luminoso, comunque per loro saresti una nullità. Invece quelli che hanno sorriso di quel momento, poi, mi hanno scritto in questi giorni chiedendomi scusa per aver riso di una cosa che poi li ha fatti realmente commuovere e innamorare della canzone”.
Questa è stata la soddisfazione più grande perché ognuno ha un tempo di ricezione e va bene anche se sorridi.
E conclude: “Se ne ridi un giorno ok, se poi continui e insisti, a me non fa più sorridere ovviamente. Sono autoironico e se lo fai con autenticità e simpatia ne sorrido anche io, ma se continui vuol dire che stai provando ad attaccarmi gratuitamente, a trovare del marcio dove marcio non c’è. A quel punto te lo lascio fare ma non partecipo più a questo siparietto”.
Infine, chiediamo della cover di Gianna insieme a Vegas Jones nella serata in omaggio ai successi della musica italiana. “La risposta che abbiamo avuto al duetto è stata meravigliosa – ci dice entusiasta Aiello – È stata un’esperienza splendida che mi sono goduto appieno sia durante che dopo”.
Foto di Gabriele Gregis da Ufficio Stampa Words For You srl