La nostra intervista ad Aka 7even che ci parla dell’album, dell’esperienza ad Amici 20 e di come si immagina già il tour del 2022.
Venerdì 21 maggio esce l’omonimo album d’esordio di Aka 7even (Columbia Records Italy/Sony Music Italy). Dopo Amici 20, Luca Marzano è dunque pronto a mostrare se stesso a 360 gradi, con un progetto a dire il vero molto ricco, sia negli stili che nella quantità.
«La finale è stata fighissima. – ci dice subito – Abbiamo festeggiato, siamo stati insieme, ci siamo divertiti. Credo sia stata una finale giusta, Giulia meritava tantissimo e spero abbia un futuro fantastico».
Del resto, dopo la finale inizia il percorso vero e proprio di Aka 7even, che confessa di non aver ancora metabolizzato tutto ciò che è successo negli ultimi mesi. «È tutto nuovo. – precisa – Vedo i social che mi supportano ed è tutto ciò che ho sempre desiderato».
Ora a parlare, di sicuro, è la musica.
«Non vedo l’ora che le persone ascoltino ciò che sono e ciò che sono stata prima, durante e post Amici. – ci dice Aka 7even – Perché l’album racchiude questo. Una personalità versatile che si mostra per tutto ciò che sa fare, dall’RnB alle ballad. I testi parlano dell’amore che io vivo. Non solo nelle relazioni. Io ho bisogno di circondarmi d’amore, legato a qualsiasi tema, e parlo molto di me. Ho scritto molto di me nell’album».
E, anche se per il tour manca effettivamente ancora un bel po’, Luca ci anticipa che «sarà basato su sonorità americane, con una live band, coreografie, scenografie. Un po’ come è successo ad Amici».
Aka 7even e la libertà di potersi esprimere
«Sono cambiato nella scrittura da un punto di vista di maturità. – ci racconta, parlando del suo percorso ad Amici – Prima mi limitavo alla prima frasetta che mi veniva in mente. Ad Amici invece ho iniziato a studiare le frasi, le cambiavo anche dieci volte. Ho portato questa cosa anche nelle barre, parlando di temi differenti. Ho imparato ad essere sempre me stesso. Avevo le qualità, ma avevo paura di mettermi in mostra».
Per questo cambiamento, Aka 7even ringrazia in primis Anna Pettinelli. E confessa di aver fatto tesoro di tante lezioni.
«Perché devo essere per forza una cosa se posso esserne tante? – conclude – Sui sound voglio avere la libertà di potermi esprimere».
Foto di: Fabrizio Cestari