Fred De Palma ci racconta ‘Unico’, un progetto che consacra la sua aspirazione di creare una scena reggaeton italiana.

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È finalmente il giorno di Unico, l’album di Fred De Palma in uscita il 2 luglio. Prodotto da Takagi & Ketra, il progetto di Fred De Palma è di chiara ispirazione latina e porta in Italia – e in italiano – qualcosa di inedito.

«Questo è veramente il disco più coerente della mia carriera e quello che racconta meglio ciò che voglio essere. – ci dice subito Fred – È un punto di partenza. Spero che il mio viaggio sia condiviso da altri artisti. Vorrei che buttasse le basi per la scena reggaeton in Italia».

L’intenzione è chiara e lo si evince dai featuring, prevalentemente italiani, scelti per la tracklist. «Questo disco è volutamente scritto bene. – spiega Fred De Palma – Questo genere in Italia ha bisogno di sostanza per essere preso sul serio da tutti. Anche dagli addetti ai lavori. Volevo fare qualcosa di nuovo. Volevo cercare di arrivare più possibile alle persone raccontando le mie esperienze».

Fred lo dice chiaramente. «Non volevo fare il classico disco dell’estate», ed è anche per questo che Unico viaggia trasversalmente tra i generi e gli stati d’animo.

«Credo che il reggaeton abbia il potere di trasformare in una festa qualsiasi posto. Nello stesso tempo ha un sound che ti permette anche di riflettere. Dipende dai testi delle canzoni».

Fred De Palma

Fred De Palma, i featuring e la scena reggaeton in Italia

«Credo che l’Italia sia un paese gossipparo. – dice Fred – È normale che le notizie virali siano quindi sui fatti degli altri. Penso sia importante però che i media celebrino una cosa così importante per la musica italiana, come il successo degli artisti italiani all’estero. Non succede spesso. Io l’ho vissuto bene. Tra i miei progetti futuri c’è anche quello di concentrarmi per un periodo all’estero. È una delle mie ambizioni. Non trascuro l’Italia, i featuring sono tutti italiani e voglio creare una scena reggaeton italiana».

Per far sì che ciò accada, Fred è volato in Colombia e a Miami («Sono partito con l’idea di imparare» precisa), lavorando con gli autori di J Balvin e Maluma. «Mi son detto di prendere tutto quello che potevo da loro, di assimilarlo e renderlo personale» ci rivela.

Del resto, Fred De Palma ci parla a lungo di quanto sia stato difficile cambiare completamente strada.

«Il momento più intenso per me è stato il momento peggiore della mia vita. – racconta – Non sentivo più lo stimolo di fare rap, di dimostrare che sapevo fare le rime. Mi venivano facili e mi sembrava di sprecare il mio talento. Sperimentavo cose diverse che però non mi convincevano. Mi sono detto di mollare il passato e il mio vecchio management, perché non capivano la direzione che volevo prendere con il reggaeton. Dicevano che avrei buttato la mia carriera. Mi sono sentito solo e unico».

«Ora il mio team ha la mia stessa visione». E con team, Fred si riferisce a Takagi & Ketra, che «mi hanno introdotto in quel mondo. Non volevo però una roba mischiata. Tutto il disco è concepito per poter raccontare l’inizio di questa storia».

«Non so cosa aspettarmi da questo album. Facendo rap avevo creato un gruppo che ho spaccato facendo questo genere. Mi sto ricreando un pubblico nuovo e non bastano solo le super hit. Devi cambiare la mentalità della gente. – conclude – Vivo nella costante paura di fare canzoni belle che poi la gente non ascolta. Ma la mia paura non può limitare la mia scrittura. Negli anni ho imparato a fregarmene».

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