Con il suo singolo per l’estate ‘Jackpot’, il giovane Federico Baroni realizza il primo double vertical music video. Ecco di cosa si tratta: la nostra intervista.

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Per un artista che ha fatto della strada il suo primo palcoscenico vedere le città deserte durante i lockdown deve essere stato un colpo al cuore. Qualcosa di amarissimo per sé e per i colleghi. Ce lo conferma Federico Baroni, il busker più seguito d’Italia che per l’estate 2021 porta in radio il brano Jackpot che, non a caso, della pandemia è un po’ anche figlio.

“Abbiamo scelto di uscire con Jackpot perché riprende il mood positivo, ottimista e spensierato di Non pensarci”, ci spiega il cantautore e musicista. “Ha un groove funky pop leggero in linea con l’estate. E l’idea è nata a Verona con il mio carissimo amico Federico Secondomè. Eravamo in piena pandemia e volevamo rimettere in primo piano il concetto di libertà e il valore delle cose semplici”.

“Direi che il messaggio di Jackpot è che la felicità non è da ricercare nei beni materiali, come può essere una vincita al casinò, ma negli affetti e nelle piccole cose”, continua Baroni. “A livello di sonorità, il singolo ha tante influenze internazionali, perché io davvero mi ascolto di tutto, e anche nella scrittura melodica questo mi ha influenzato. Ma c’è anche molto degli Anni Ottanta come immaginario, a partire da un oggetto come il walkman”.

Jackpot è il mio singolo estivo – ci racconta il musicista – ed è il primo di un nuovo progetto che definirei un vero e proprio concept album. Siamo partiti dall’idea del disco e poi abbiamo selezionato i vari brani: sarà, quindi, un lavoro che scoprirete man mano”.

 
 
 
 
 
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E l’iconico walkman non è il solo elemento simbolico di questo brano, intriso com’è dei tanti feticci legati al gioco d’azzardo. “La simbologia legata al mondo dei casinò è partita dal fatto che volevo usare uno slogan forte che enfatizzasse l’importanza della libertà. In quel periodo ricordo di aver letto un titolo di giornale che riguardava la notizia di una vittoria del Superenalotto”, racconta Federico. “Da lì arrivo l’intuizione di associare il concetto di libertà a una parola che spesso viene usata per un contenuto materiale. Così è nata la frase la mia libertà vale come un Jackpot insieme al resto del pezzo. Quella simbologia del casinò vuole essere una provocazione per dire come spesso ci focalizziamo sulla materialità però, alla lunga, ci rendiamo conto che le cose importanti sono altre”.

Un passaggio, questo, che matura nei versi del singolo. “Nel pezzo c’è proprio un’evoluzione tra prima e seconda strofa”, conferma Baroni. “Nella prima strofa, infatti, c’è la ricerca della superficialità per raggiungere una felicità che sta nelle cose passeggere. Nella seconda strofa ora, invece, c’è una maturazione legata alla consapevolezza che tutto ciò che voglio non sta in una vincita ma nel passare più tempo con la persona a cui voglio bene. Il tutto è collegato da un ritornello che fa da tramite fra i due mondi e si lega all’idea di condivisione, libertà, spensieratezza e voglia di affrontare tutto con positività”.

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Federico Baroni: come è nato il double vertical music video di Jackpot

A completare il racconto testuale e sonoro di Jackpot che il videoclip ufficiale, primo double vertical music video mai realizzato. “Anche l’idea del double vertical video è nata durante il lockdown. Come era stato per il pezzo, con la voglia di ricercare un messaggio attraverso le parole, per la parte video volevo realizzare qualcosa che non era mai stato fatto prima al mondo. Volevamo cercare di portare un oggetto come lo smartphone, che in quel periodo era diventato il rifugio di tutti come forma di isolamento, vero un’accezione positiva. Grazie al video, quindi, e alla musica volevamo creare qualcosa che riuscisse a riportare le persone a un momento di condivisione forte”.

“L’aspetto più difficile? Trovare due storie che funzionassero separatamente in modo che avessero un senso proprio dall’inizio alla fine e un messaggio forte”, ci confessa l’artista. “Allo stesso tempo tutte le scene dovevano essere sincronizzate l’una con l’altra e, quindi, il lavoro più grande è stato quello della scrittura di ogni singola parte. Ognuna doveva risultare simmetrica per creare nell’insieme una sorta di realtà parallela rispetto all’altra”.

“Le due metà del video rappresentano, da una parte, il mondo dell’immaginazione in cui ci catapultiamo quando ascoltiamo una canzone” ci spiega Federico. “Dall’altra parte c’è la realtà dalla quale spesso vogliamo fuggire. È stato un lavoro complesso ma il girato finale ci ha dato una grande soddisfazione e gratificazione: è stato davvero stupendo”.

Dall’esperienza della pandemia, ora l’orizzonte di Baroni vede affacciarsi un nuovo progetto in piena lavorazione. “La pandemia mi ha sicuramente influenzato per il fatto che ci ha limitato nella libertà e tutti abbiamo avvertito. Volevo proprio tornare a esprimere con una canzone il concetto legato a qualcosa che spesso diamo per scontato ma che, soprattutto in un periodo come quello del Covid, abbiamo forse imparato ad apprezzare di più. Ora sono già in cantiere nuovi brani e ci sarà un altro singolo con un feat. dopo l’estate. Il disco è a buon punto e, come dicevo, ne abbiamo delineato tutta la struttura. Non vi resta che aspettate per vedere quello che arriverà”. 

Foto di Andrea Sacchetti da Ufficio Stampa S. Santoriello

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