Dal 13 ottobre su Disney+ arrivano gli otto episodi della serie Just Beyond, tratta dal mondo di R.L. Stine. Otto storie differenti, con un cast che cambia di puntata in puntata, realizzate dal team capitanato dallo sceneggiatore e showrunner Seth Grahame-Smith con lo scopo di intrattenere più che di spaventare.
«Qualcuno mi ha fatto leggere i graphic novel di R.L. Stine e mi ha proposto di provare a farci una serie. È nato tutto così, in modo molto semplice. – commenta proprio lo showrunner – Ero emozionato perché per me era un’occasione di raccontare storie diverse. Sono cresciuto guardando serie come Ai confini della realtà e l’originale Storie incredibili, dove in ogni episodio ti ritrovi di fronte un genere diverso, con un nuovo cast e un nuovo team. Ciò che abbiamo provato a fare è stato proprio questo. Parlare di universi paralleli, ma anche di streghe e fantasmi. Per Disney+, inoltre, era importante che gli eroi fossero giovani. Quindi abbiamo esplorato temi che fossero rilevanti per i ragazzi, come i social media, il bullismo, l’ansia. Elementi che sono nella vita delle nuove generazioni. Siamo partiti da lì».
Seth Grahame-Smith sottolinea poi che, nel cassetto, sono rimasti almeno il doppio degli episodi contando le idee che – pur essendo arrivate a una fase finale – non sono stati inserite nella prima stagione. Eppure, non tutto è stato semplice.
«Per me la sfida, o meglio ciò che ho dovuto imparare, è stato realizzare qualcosa di spaventoso ma che potesse essere guardato insieme da tutta la famiglia. – sottolinea lo showrunner – Io ho lavorato a cose molto spaventose, non proprio per tutta la famiglia. Cose sanguinose e terrificanti. Per cui ho dovuto trattenermi e eliminare le parti più crude dalla mia scrittura».
Just Beyond, R.L. Stine e i social media
Di tutt’altro avviso è invece lo scrittore R.L. Stine, autore della celebre saga per ragazzi Piccoli Brividi. «Non sono un fan dell’horror splatter. – ci dice l’autore – Mi piace l’horror divertente. Un horror che abbia una buona dose di intelligenza».
«Ero molto emozionato al pensiero di questa serie. Per me era un’altra opportunità per spaventare le persone. Di solito spavento i ragazzi, ma con questa serie spavento tutta la famiglia. Mica male». – R.L. Stine
Del resto, R.L. Stine non sembra condividere le medesime paure e ansie del pubblico più giovane. Ad esempio, elogia i social media meritevoli di «nutrire il suo ego».
«Uso Twitter ogni giorno, ho Facebook e Instagram. – ci rivela – Non ci sono ragazzi su Twitter, hanno tutti 20 o 30 anni ed è un’opportunità per parlare con i miei lettori originali. Ricevo messaggi bellissimi dalle persone. Lo amo per questo, fa benissimo al mio ego. Mi ringraziano per aver insegnato loro a leggere o perché, se non fosse per me, non sarebbero librai. O ancora per aver fatto superare loro un’infanzia difficile. Lo trovo molto gratificante».