Settembre vede in calendario le rassegne ‘Alghero Music Spotlight’ e ‘Cous Cous Fest’. Ne abbiamo parlato con il direttore artistico Massimo Bonelli.
Sardegna e Sicilia. Sono queste la prossime tappe lavorative di Massimo Bonelli, alla direzione artistica di Alghero Music Spotlight (dal 9 all’11 settembre) e Cous Cous Fest (dal 16 al 25 settembre). Le due manifestazioni – ciascuna con spirito e linguaggio specifici – sono l’occasione per rinnovare il coinvolgimento del pubblico e del territorio in un periodo di autentica (e si spera definitiva) ripartenza.
“È stata una stagione abbastanza intensa, molto ricca di eventi quasi con un’ossessione per gli eventi come ritorno alla normalità”, ci conferma Bonelli. “È stata praticamente una stagione in overbooking e tra l’altro quasi tutti gli eventi sono andati molto bene in termini di vendite. Quindi il live, dopo due anni di morte, è tornato come e meglio di prima. Questo è un ottimo segnale. Mi auguro che abbia continuità nel tempo e non sia soltanto legato alla fame del live che questi due anni ha generato”.
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“Dal punto di vista della dell’offerta, non credo che sia molto diversa da quella che c’era prima della pandemia”, continua il direttore artistico. “Semplicemente, la richiesta del pubblico è molto forte in questa fase, credo generata da due anni di stasi che hanno aumentato l’appetito di vivere la libertà di un concerto, l’emozione di stare in mezzo agli altri e cantare le canzoni, di assistere a un evento. C’è voglia di stare insieme e c’è la possibilità di farlo quasi senza ricordarci che abbiamo avuto un lungo periodo in cui la distanza sociale era un po’ la chiave di tutto”.
“Questa voglia di live penso sia stata uno sfogo che le persone ha potuto finalmente avere dopo questo periodaccio”, osserva quindi Bonelli. “La gente ha partecipato ai concerti e si è spostata per assistere anche a più di un evento. Ripeto, è un segnale molto positivo che ha ristabilizzato l’economia e ha implementato i live però non non ho visto particolari differenze rispetto al come si organizzano i concerti”.
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Prima edizione per l’‘Alghero Music Spotlight’
In programma dal 9 all’11 settembre all’Anfiteatro Ivan Graziani di Alghero, la prima edizione dell’Alghero Music Spotlight porta sul palco alcuni dei nuovi talenti più promettenti del momento. In line-up Fulminacci, Gaia, Mr.Rain (9 settembre); Ariete, Venerus e Angelina Mango (10 settembre); La Rappresentante di Lista, Ditonellapiaga e Caffelatte (11 settembre). “È nato tutto da un incontro casuale”, ci rivela Massimo Bonelli. “Da una vacanza last minute che ho fatto con la famiglia ad Alghero dove per caso ho incontrato un vecchio amico, Francesco Fiore”.
“Ho scoperto una città molto interessante e da una chiacchierata a una cena è nata l’idea di provare a mettere in piedi un evento”, spiega. “Da lì, con la Fondazione Alghero, sono arrivate le varie opportunità per far partire questo evento”.
“È un festival di tre giorni, con quattro artisti al giorno sul palco. Abbiamo coinvolto artisti rappresentativi della nuova musica italiana, la musica attuale come la chiamo io, sia già affermati sia in via di affermazione. È c’è anche un contest che ogni sera premia un emergente: sceglieremo nelle prossime ore i vincitori che apriranno ciascuno una delle tre serate. È un bell’inizio, spero che sia un evento che possa avere poi una prospettiva nei prossimi anni, che possa crescere e diventare sempre più rappresentativo. Devo dire che l’attenzione è stata alta, con oltre 700 iscritti al contest, cosa non scontata per un evento al suo primo anno. Siamo molto ottimisti”.
Venticinque anni di ‘Cous Cous Fest’
Molto diversa, invece, la storia dell’ormai venticinquennale Cous Cous Fest che prevede quest’anno dieci spettacoli gratuiti sulla spiaggia di San Vito Lo Capo. On stage dal 16 al 25 settembre sono attesi Dargen D’Amico, Eugenio Bennato, Paola Turci, Med Free Orkestra, Ermal Meta, Piero Pelù, Lello Analfino, Orchestra Notte Della Taranta, Shantel, Agricantus, Brama, Eman e Cordio.
“Il Cous Cous Fest ha venticinque anni alle spalle e nasce come evento di contaminazione culturale legato al cibo in quanto trait d’union di diverse popolazioni”, racconta il direttore artistico. “Negli ultimi anni i cast che sono stati fatti erano mainstream, con artisti nazionali italiani anche molto importanti, per attirare pubblico e avere maggior afflusso. Quest’anno si è voluto ritornare a un narrazione musicale che fosse più legata alla natura culturale del festival e mi hanno chiamato per portare avanti questa quest’idea. Un’opportunità irrinunciabile per me che amo lavorare dando dignità culturale agli eventi, è questa la mia missione”.
“Siamo nell’era dell’esperienza e anche il cibo è diventato un’esperienza, ce lo raccontano in maniera plastica i talent legati alla cucina”, spiega Bonelli in merito all’attenzione per l’offerta enogastronomica. “L’aspetto culinario non è più solo un bisogno di sopravvivenza, quindi perché non miscelare in maniera elegante la musica e quindi l’udito con gli altri sensi?”
“Lavoro sempre cercando di trovare una chiave di natura culturale per dare qualcosa in più all’evento e tirarne fuori altro al di là del solo intrattenimento”, prosegue Bonelli. “Questa è una caratteristica che mi contraddistingue e sulla musica non transigo, non faccio compromessi, forse perché sono stato musicista e la vivo come una fede non come se fosse un lavoro. Cous Cous Fest è una partita molto bella e molto emozionante per me”.
Ma il futuro cosa riserva a iCompany? “Ci saranno tanti nuovi eventi con un ottobre intenso e a novembre tutta la parte legata alla Milano Music Week. E ancora, a gennaio ci sarà un evento molto importante e prestigioso che dovrò curare in qualità di direttore artistico ma di cui ancora non posso dire nulla. Poi arriva Il Festival di Sanremo, dopo il Primo Maggio Roma… insomma, c’è da fare”.
Foto da Ufficio Stampa P&D