Marco Martinelli arriva su Rai Gulp con il format di divulgazione scientifica ‘Il Piccolo Chimico’. La nostra intervista.
Da mercoledì 5 ottobre su Rai Gulp e RaiPlay! – tutti i giorni alle ore 16.40 (e da lunedì 10 ottobre anche alle ore 20) – va in onda Il Piccolo Chimico con Marco Martinelli. Il giovane ricercatore e comunicatore scientifico è già noto al pubblico di TikTok (con il nick Marco Il Giallino) dove – da scienziato spericolato, quale si definisce – attraverso esperimenti e formule, è riuscito ad avvicinare il mondo dei giovanissimi a materie all’apparenza complicate.
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«Lo sforzo fatto con Atomic, che ha prodotto il format, e gli autori è stato quello di portare il contenuto digital di TikTok su Rai Gulp. – ci dice – Il Piccolo Chimico mi è sembrata la chiave giusta, perché io sono proprio così. L’approccio sperimentale, capire come funzionano le cose è sempre stato per me affascinante. E ho sempre visto i bambini ugualmente affascinati. È una chiave divertente e in linea con l’approccio all’edutainment di TikTok. Rispetto ad alcuni contenuti, il tenore è più simpatico e mai legato a tematiche preoccupanti. Io ho fatto divulgazione anche su tumori e vaccini, ma sono concetti adulti anche per le loro problematicità. Il linguaggio ora è più pop, anche se penso che i bambini non siano per niente sciocchi. E che non vogliano essere trattati da bambini. Anche per questo, spiego le formule chimiche ai bambini come si fa al liceo o all’università. È difficile? Sì, ma anche passivamente è un imprinting. Subito non capiranno, ma poi penseranno Ecco cosa diceva Il Piccolo Chimico. Lo spero».
A ospitare lo show saranno due location d’eccezione, entrambe collocate all’interno della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Il laboratorio è il set principale di ogni puntata, ricavato all’interno del prestigioso Laboratorio PlantLab dove Marco ha conseguito laurea e dottorato. E poi c’è la biblioteca del campus, che accoglie Marco durante gli affascinanti racconti di storie da laboratorio e di grandi scienziati.
«Io mi diverto tantissimo. – dice Marco – Passo le serate in laboratorio. Ho iniziato a fare questi video in pandemia, in un momento in cui dovevamo stare a casa. L’idea era quella di provare a trasmettere in qualche modo questa passione. Non ho costruito un personaggio, anche se il piccolo chimico è un character. Se però mi vedi in laboratorio al Sant’Anna e mi chiedi qualcosa, ti rispondo nello stesso modo. La differenza tra me e un attore è che io sono me stesso, anche nei modi un po’ eccessivi. Non c’è niente di caricaturale, quello che vedrete sono io. Su TikTok ha funzionato, me ne sono accorto dal feedback positivo».
Del resto, ci spiega Marco Martinelli, «su TikTok la spontaneità è la chiave in generale». Se alcuni social come Instagram sono «un po’ patinati», l’ormai celeberrima piattaforma cinese «punta più sull’amatoriale». «Se hai dei contenuti, TikTok ti premia», conclude Marco.
Marco Martinelli, Il Piccolo Chimico e l’endorsement di Raffaella Carrà
Appassionato di musica e canto, Martinelli non è comunque nuovo alla televisione. Tanto che il maggiore incoraggiamento gli è arrivato da Raffaella Carrà.
«Quando seppe che avrei fatto il mio primo programma di divulgazione scientifica in Rai, mi chiamò e andammo a cena. – ci racconta – Mi disse che era la strada giusta. Parlava con Gino Landi e mi definì uno scienziato pazzo. Non mi inquadrava perché non si spiegava la commistione tra ballo, canto e scienza. Io a cantare mi difendo, mi piace molto la musica. Per lei, che apparteneva a una generazione che non vedeva spesso i laboratori, era particolarmente strano. Però uno dei primi feedback fu il suo».
E, a proposito di generazioni, come sono ora i rapporti tra giovani e scienza?
«Fortunatamente le cose stanno cambiando. – ci risponde – Noto che ci sono divulgatori e divulgatrici bravi. Ognuno di noi ha il suo stile. Credo che i bambini ne abbiano un bisogno incredibile, perché avvicinarli alle materie scientifiche in Italia è importante. Soprattutto per le bambine. Se fin da piccoli li avvicini alla scienza, non facendo distinzioni tipicamente socio-culturali, li stimoli».
La musica ne Il Piccolo Chimico
Nella Green Room, il conduttore si ritroverà per cantare insieme ai ragazzi a casa la canzone dedicata all’esperimento di puntata. Le canzoni originali de Il Piccolo Chimico cantate da Marco sono scritte da Maurizio Bernacchia, autore del CET di Mogol, e ballate sotto la direzione della coreografa dell’Eurovision Song Contest Irma di Paola. Perfetti tormentoni da TikTok che aiutano a memorizzare formule e reazioni chimiche.
«Ascolto tutti i tipi di musica, da Conga a Mahmood. – dice Marco – Ma amo anche Pino Daniele, Giorgia, Alex Baroni. Ho riferimenti anche nel soul. Nel laboratorio difficilmente mi metto a cantare trap o rap. Mi piace la musica con un’armonia. L’armonia alla fine è matematica e chimica, è dovuta a funzioni d’onda che hanno un effetto chimico sul nostro cervello. Sono amante della musica che ti smuove la pancia. C’è qualche canzone ne Il Piccolo Chimico, alcune sono divertenti. C’è anche il ballo. La povera Irma di Paola mi ha tenuto tre giorni in sala prove. Mi sono prestato e ce l’ho fatta. È riuscita a far ballare me che sono peggio di un portaombrelli».
Foto: Federico Malvaldi/Lucas Possiede