Davide Sarchioni è il curatore dell’installazione ‘Suspended Flow’ di Vincenzo Marsiglia: la nostra intervista.

loading

L’installazione site specific Suspended Flow di Vincenzo Marsiglia al Mercato Centrale Firenze vanta la curatela di Davide Sarchioni. Un progetto pensato e realizzato appositamente per i dieci anni del luogo ideato da Umberto Montano. «Suspended Flow parte da un fondamento preciso – ci dice Davide Sarchioni – quello di pensare all’opera d’arte come un dispositivo connettivo e relazionale. Nell’immaginario e nella poetica di Vincenzo Marsiglia, esiste questa concezione di opera interattiva, attraverso cui le persone possono essere coinvolte e portare l’opera stessa a compimento».

LEGGI ANCHE: ‘Suspended Flow’, l’arte di Vincenzo Marsiglia al Mercato Centrale di Firenze: «Vive e si accende grazie alle persone»

Per questo motivo, nel Mercato Centrale di Firenze – fino al 28 febbraio 2025 – troverete «un dispositivo variegato che formalmente lavora con una serie di elementi fisici e digitali. – spiega il curatore – Sono sculture di luce che non solo agiscono con lo spazio fisico dell’architettura, ma diventano un misuratore del flusso di persone che interagiscono. È una premessa fondamentale per capire il meccanismo».

Suspended Flow e la nuova dimensione dell’arte: il commento di Davide Sarchioni

Suspended Flow è dunque, in un certo senso, una installazione che si mimetizza e, nello stesso tempo, interferisce «con le strutture architettoniche e relazionali». «Diventa così – dice Sarchioni – un lavoro che va scoperto piano piano. Ci sono indicazioni in giro, tra le varie botteghe, che esortano l’utente ad alzare lo sguardo: lo spettatore è chiamato a intercettare i dispositivi e ad entrare in contatto con la loro storia, arrivando a comprendere che vengono attivati dall’azione dell’utente stesso».

L’obiettivo dell’opera è dunque un’esortazione. «Marsiglia – dice il curatore – ci esorta a distrarci dalla vita frenetica di tutti i giorni e a godere dell’ascolto e del piacere di un’esperienza visiva nuova. Il tutto in un posto che per l’arte è inimmaginabile e non deputato ad essa». «Come ci insegna il lavoro di Marsiglia – conclude Sarchioni – l’arte tende sempre più a entrare in contatto con la vita quotidiana. C’è una nuova dimensione dell’arte che va oltre gli spazi deputati e istituzionali, quella che ritrovi nell’azione di ogni giorno. Semplice e distante dalle oppressioni: portandoti dentro al Mercato Centrale, per un momento di pausa ti coinvolge e ne diventi parte integrante. È un nuovo obiettivo sempre più palese in ambito artistico e sfrutta le potenzialità dei mezzi digitali, che consentono l’interazione con l’opera».

Revenews