Palazzo Donà dalle Rose a Venezia ospita, fino al 24 novembre, la mostra Icarus’ Dream di Angelo Accardi a cura di Nino Florenzano (qui la nostra intervista al curatore). Special guest dell’esposizione un altro italiano d’eccellenza, Gianpiero D’Alessandro. Tra i Top 25 creators secondo Fortune, è direttore creativo di DrewHouse, il marchio di Justin Bieber, e collaboratore di personalità e marchi di alto profilo. Tra questi, Snoop Dogg, Netflix, Nike, Levi’s, Dolce & Gabbana.
“Quando io e Angelo ci siamo conosciuti, ho conosciuto la persona oltre l’artista. – ci racconta – E quello che più mi ha colpito è il fatto che avesse delle origini molto simili alle mie. Ovvero, un paese piccolo, dagli orizzonti non troppo aperti. Nonostante questo, c’è sempre stata la forza anche da parte sua di voler uscire da questi confini. Questo è stato il punto di incontro tra noi da la collaborazione è nata senza forzature e in modo molto veloce”.
Quindi, aggiunge: “Il linguaggio artistico [di Angelo Accardi] è un qualcosa di molto bello ma, dicevo, a colpirmi è stata la persona. Con il suo spessore culturale difficile da ritrovare nella società odierna. Oggi, infatti, è difficile trovare cose che stimolino davvero quindi trovare quel qualcosa in più in una persona è sempre una cosa molto bella”.
“Attraverso le mie opere – prosegue Gianpiero D’Alessandro – ho cercato da sempre di far emergere nelle persone un ricordo felice, ma allo stesso tempo nostalgico, di tutte le emozioni provate anche da bambini. Questa è la mia sfida”. E sul suo percorso artistico, ricorda: “Ho iniziato la mia carriera artistica a 15 anni, ora ne ho 32, e quando è scoppiata la bolla degli NFT ho pensato pure io devo buttarmi in un progetto del genere. Ho coinvolto alcuni amici che hanno studiato al MIT di Boston e, grazie a loro, abbiamo avviato questo progetto. Non posso non ringraziare anche Justin Bieber che, con la sua forza mediatica, mi ha supportato come io ho fatto con DrewHouse nel mondo del fashion”.
Intervista a cura di Marco Del Bene
Foto di Gennaro Verdoliva – Samuele Seguso