A Roma, tra il Foro Boario e il Circo Massimo, la Rhinoceros Gallery è il frutto della creatività lungimirante di Alda Fendi e Jean Nouvel. L’edificio che l’accoglie trascende la sola funzione abitativa per diventare un punto d’incontro artistico globale, un crocevia culturale che ospita arte, design e creatività. In uno scambio continuo tra la città eterna e il mondo.
Fino al 30 novembre 2024, la galleria romana accoglie per la prima volta a Roma le opere della Galerie Nathalie Obadia, fondata a Parigi nel 1993. Con un programma espositivo che spazia dalle arti visive alle installazioni multimediali, Galerie Nathalie Obadia presenta artisti emergenti e affermati, creando così nuove sinergie artistiche. In totale coerenza con lo spirito di Rhinoceros Gallery.
“Il concetto da cui nasce Rhinoceros – ci spiega la direttrice artistica Alessia Caruso Fendi – è quello di un palazzo che possa racchiudere tante forme di vita. Racchiude l’arte, racchiude l’ospitalità attraverso gli appartamenti e le terrazze, racchiude l’accoglienza grazie a un ristorante. Amiamo chiamarlo ‘condominio dinamico’ perché qui le persone che escono dagli appartamenti si ritrovano in un percorso in cui la vita si intreccia con l’offerta artistica. Tutto quello che succede qua dentro è sempre molto in divenire”.
Fuori, invece, la storia: “il Palatino, l’arco di Giano, i templi di Ercole e Vesta. È l’area dove è nata Roma, è la cosiddetta ‘Roma quadrata’ perché il primo confine fu proprio quello che ripercorreva la forma quadrangolare del Palatino. È il primo insediamento di Roma”. Non poteva, dunque, che affondare le radici nell’antichità anche il nome del progetto. Rhinoceros, infatti, ricalca un’espressione usata da Svetonio che a sua volta racconta un’abitudine imperiale. “Gli imperatori facevano portare questi grandi animali esotici, che non si potevano vedere abitualmente, nei pressi degli accampamenti dove si votava. Così, le persone ne venivano attratte e andavano a votare”.
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Tornando al presente, Alessia Caruso Fendi spiega la progettualità della galleria. “Ogni sei mesi Rhinoceros Gallery ospita gallerie internazionali che non hanno mai esposto prima in Italia. E non sono soltanto gallerie di arte contemporanea, ma anche di design. Abbiamo iniziato un anno fa e adesso abbiamo una collaborazione con la Galerie Nathalie Obadia che ha sede a Parigi a Bruxelles. Attualmente sta esponendo sette artisti molto importanti e la Fondazione Alda Fendi ha pensato di fare un omaggio al primo designer italiano, Fortunato Depero”.
“Abbiamo avuto la fortuna di avere in prestito dal MART di Rovereto quattro delle sue marionette e, intorno a queste, la Fondazione ha costruito un discorso sul futurismo, mettendo anche in collegamento le immagini del film Povere Creature perché i costumi si sono ispirati al futurismo. Per ogni piano di questo contenitore abbiamo un’installazione per cui la Fondazione fa proposte artistiche e culturali proprie”.
In mostra anche le fotografie di Seydou Keïta, gli arazzi di Laure Prouvost, le opere di Romana Londi e le sculture Antoine Renard. Opere di grandi dimensioni di Joris Van De Moortel, pittore, scultore e performer, sono visibili accanto a undici scatti della serie Patates Coeurs di Agnès Varda, fotografa e regista iconica della Nouvelle Vague.
Immagini da Ufficio Stampa