Si intitola ‘Guido Guidi. Col tempo, 1956-2024’ la mostra monografica dedicata ad uno dei più grandi protagonisti della fotografia italiana.
Dal 13 Dicembre nella Galleria 1 del MAXXI sarà possibile vedere la mostra Guido Guidi. Col tempo, 1956-2024, mostra monografica dedicata ad uno dei più grandi protagonisti della fotografia italiana. Un viaggio che – con oltre 400 opere e materiali d’archivio – attraversa decenni di sperimentazione e riflessioni sul paesaggio contemporaneo.
Realizzata in collaborazione con l’Archivio Guido Guidi, la mostra – la più estesa mai realizzata – è il frutto di un intenso lavoro di ricerca condotto a fianco del fotografo nel suo studio e archivio a Ronta di Cesena.
«Questa mostra mi ha messo a confronto con il tempo – racconta Guidi ai nostri microfoni – con il tempo che passa. Ma mi ha anche permesso di vedere cosa ho fatto fino ad ora e cosa mi rimane da fare. Carlo Scarpa a noi studenti suggeriva di tenere un disegno fatto agli albori della vita vicino alla stanza per riguardarlo ogni tanto e vedere le tue origini, se il tuo percorso a deragliato e se è il caso di tornare indietro. Ecco, fare una mostra antologica è un po’ questo: rileggere il proprio passato».
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Una fotografia della nostra società e dell’Italia, lunga 60 anni
«Ai miei tempi ci si avvicinava alla fotografica per il piacere di usare un linguaggio disprezzato dai più. Adesso trovo che sia un po’ una moda» dice Guido Guidi. Un passato che lo vede protagonista da 60 anni: dagli esordi e le sperimentazioni degli anni Sessanta e Settanta, alle ricerche personali e alle committenze sul paesaggio degli anni Ottanta e Novanta, fino ai progetti più recenti degli anni 2000.
La fotografia è vita, come dice nella nostra intervista. La sua riflessione erudita intorno al linguaggio dell’immagine ha dato vita a una poetica della visione tra le più incisive della cultura fotografica contemporanea. Attraverso la fotografia, Guidi concettualizza il cuore delle questioni che riguardano il sistema della rappresentazione visiva: ogni immagine cela una riflessione sull’atto del vedere, sul mezzo utilizzato per registrarlo e sullo scorrere del tempo, indipendentemente se il suo sguardo si posi su un frammento di paesaggio familiare e quotidiano, sull’architettura dei grandi maestri o se il suo messaggio visivo debba passare per le sue fotografie e per l’attività di docente in cui è impegnato fin dagli anni Ottanta, fino ad essere considerato un maestro da più generazioni di autori.
Guido Guidi. Col tempo, 1956-2024 sarà visitabile fino al 20 aprile 2025.